A quasi dieci anni dal debutto di Boruto, Masashi Kishimoto chiarisce il suo reale coinvolgimento nel progetto e ammette di aver lasciato a Mikio Ikemoto la piena gestione creativa. Le parole del creatore di Naruto gettano nuova luce sulle debolezze narrative della sua eredità, tra aspettative disilluse e un confronto impossibile con l'opera madre.
Masashi Kishimoto rompe il silenzio sull'eredità controversa di Boruto
Il tempo è passato, ma il confronto tra Naruto e Boruto: Naruto Next Generations continua ad ardere come brace sotto la cenere. Dopo quasi un decennio di silenzio, Masashi Kishimoto ha deciso di affrontare il cuore della questione, raccontando finalmente la sua verità sull'anime e sul manga che ha tentato, con alterne fortune, di raccogliere l'eredità del ninja più amato degli anni Duemila. In una recente intervista insieme all'illustratore Mikio Ikemoto, Kishimoto ha confessato con schiettezza: "Ikemoto è completamente responsabile della storia e delle illustrazioni principali. Boruto è davvero il manga di Ikemoto". Un'affermazione che spazza via le illusioni su un suo reale ritorno alla guida narrativa.

Kishimoto non si è sottratto all'autocritica, arrivando ad ammettere che parte delle difficoltà odierne derivano proprio da lui: "Ho usato tutte le mie idee migliori in Naruto, e questo ha reso le cose complicate per Mikio". Il risultato è una serie che, pur cercando di brillare di luce propria, non riesce mai davvero a emergere dall'ombra lunga lasciata dal suo predecessore. Più che uno spin-off, Boruto sembra un eco distante, smarrito in una trama sempre più complessa e personaggi che non riescono a conquistare.
A far discutere è anche la scelta editoriale di Shueisha, che ha presentato Boruto come un "ritorno alle origini" di Kishimoto, cercando di cavalcare la nostalgia per spingere le vendite. Un'operazione che, almeno inizialmente, ha funzionato: l'incipit della serie ha goduto di buoni risultati commerciali. Ma col tempo, volume dopo volume, l'entusiasmo si è affievolito, svelando una verità meno glamour: Kishimoto non è mai stato davvero al timone.
All'indomani del flop del suo nuovo manga Samurai 8: The Tale of Hachimaru, la mossa di rilanciare il suo nome accanto a Boruto sembrava geniale sulla carta. Ma la dissonanza tra aspettative e contenuti ha fatto crollare l'impalcatura. Il risultato? Un'opera che, pur con qualche guizzo, raramente sfiora le vette di Naruto. E ora il pubblico sa perché.