Siamo nel 2020, l'anno in cui è ambientato Mission to Mars, ma per ora di andare davvero sul Pianeta Rosso non se ne parla. Il pianeta più vicino al nostro è un oggetto di costante fascinazione per la fantascienza letteraria e cinematografica, dal supereroe Martian Manhunter della DC Comics a Marvin il Marziano dei Looney Tunes, passando per il recente romanzo scientificamente plausibile di Andy Weir, portato sullo schermo con Matt Damon nei panni del malcapitato astronauta rimasto bloccato su Marte. Senza dimenticare i viaggi immaginati da Ariosto, Jules Verne e Edgar Rice Burroughs, il cui personaggio John Carter ha influenzato numerosi aspetti della science fiction odierna.
Per quanto riguarda invece le spedizioni umane su Marte, se ne parla da diversi decenni, e il magnate della tecnologia Elon Musk aveva proposto nel 2016 un progetto che porterebbe l'uomo su Marte entro il 2024, mentre gli esperti stimano che la cosa non sarà fattibile prima del 2030, o addirittura 2040.
Mission to Mars, uscito nel 2000 e ambientato nel 2020, è un adattamento cinematografico dell'omonima attrazione da parco a tema della Disney, che era presente nei due parchi americani e ha chiuso i battenti all'inizio degli anni Novanta. La Casa del Topo, che lavorò a quel progetto in collaborazione con la NASA, ha esplorato il tema marziano anche con Milo su Marte e John Carter, due film il cui insuccesso contribuisce al luogo comune sulla cattiva sorte dei lungometraggi incentrati sul Pianeta Rosso.
Decisamente più fortunato, nel 2015, Sopravvissuto - The Martian di Ridley Scott, mentre nei prossimi giorni su Netflix, in chiave meno fantascientifica e più satirica, arriverà Space Force, serie comica basata sull'omonimo reparto militare ideato di recente da Donald Trump. Quanto alla possibilità di girare un vero e proprio film nello spazio, sia James Cameron che Tom Cruise si sono espressi a favore dell'idea.