Svelato il programma completo del Milano Film Festival 2021, che si terrà dall'8 al 10 ottobre prossimi. A concludere la kermesse sarà il film Apple TV+ The Velvet Underground, diretto da Todd Haynes.
Entrando nel programma di questa edizione speciale, il palinsesto è composto dal concorso International Film Competition, che raccoglie insieme per la prima volta quattro lungometraggi in anteprima italiana e una ventina di cortometraggi. Questi ultimi, tra cui sono confermati gli italiani L'incanto di Chiara Caterina e L'ultimo spegne la luce di Tommaso Santambrogio, oltre a Neon Phantom, premiato a Locarno, del brasiliano Leonardo Martinelli, saranno divisi in tre gruppi. Uno di questi, per non deludere gli appassionati, sarà interamente dedicato al cinema d'animazione.
I quattro lungometraggi in concorso, opere prime e seconde, per quest'anno sono diretti solo da giovani registe. Sono donne che raccontano di donne e non solo, raccontano della politica del corpo, dell'ossessione estetica, delle maschere e dei desideri. Dalle ossessioni religiose di un paese, nelle metafore chiare di Medusa di Anita Rocha de Silveira contro il Brasile di Bolsonaro, al vivere oggi sentendosi in una nicchia, come nel documentario sui teenager gotici di Dark Blossom della danese Frigge Fry; dal riprovare a fare comunità tra sconosciuti sotto il cielo di Parigi, nel corale e brillante piano sequenza unico di Roaring 20's di Elisabeth Vogler e per cui sarà presente l'attrice Aurore Deon, al farsi accettare mentre si è indecisi sul futuro, come la giovane protagonista e regista a New York al centro del mumble core Actual People di Kit Zauhar, presente al Festival. Quattro visioni indipendenti che hanno modi e budget diversi dal cinema mainstream, ma che hanno forza e qualità per cambiare lo sguardo sulle storie.
La giuria è composta dalla giornalista Ilaria Feole, dalla scrittrice Lorenza Gentile e dal regista Enrico Maisto. Tre interessanti punti di vista che partono da diversi background.
A dialogare idealmente con i lungometraggi in concorso si colloca l'Omaggio a Bertrand Mandico, regista francese visionario nelle immagini, spesso provocatorio, e nella rimessa in discussione del gender che dichiara di cercare "l'onirismo e il realismo magico". A Milano arriva il suo nuovo lungometraggio After Blue (2021), un film a metà tra fantascienza e western, con armi che si chiamano come brand di moda, ambientato su un pianeta abitato da sole donne. In occasione della proiezione, in collaborazione con "Grandi speranze", un progetto di Filmidee e del Locarno Film Festival dove il titolo era in concorso, l'introduzione sarà a cura di Daniela Persico, selezionatrice per il festival svizzero. Un'altra variazione della sua poetica onirica è nel lungometraggio Les garçons sauvages (2017) che viene proiettato in collaborazione con Fondazione Cineteca Milano e Long Take, dove i cinque giovani adolescenti protagonisti si trasformano in ragazze sull'immaginaria L'île des Robes. Il film, già di culto e poco visto su grande schermo, dopo il passaggio alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, è stato eletto nel 2018 miglior film dell'anno dai "Cahiers du Cinéma". Terzo tassello dell'omaggio è Hormona (2015), che raccoglie tre cortometraggi scelti dallo stesso Mandico nella sua vasta produzione: Prehistoric Cabaret, Notre dames des hormones e Y a-t-ilune vierge encore vivante che confermano nel racconto di diversi desideri e mondi una poetica conturbante.
Altra sezione del programma è The Outsiders, tradizionalmente il fuori concorso del Milano Film Festival che raccoglie film poco inquadrabili dentro schemi preconfezionati, realizzati da maestri riconosciuti come da registi indipendenti internazionali.
A partire dal film di chiusura del Festival in programma nell'arena ai Giardini Indro Montanelli: un film Apple Original, The Velvet Underground, documentario di Todd Haynes presentato in anteprima italiana. Il film sarà disponibile a livello mondiale su AppleTV+ il 15 ottobre.
Sempre ai Giardini Montanelli, apre il Festival France di Bruno Dumont - in uscita in sala il 21 ottobre per Academy Two - con Léa Seydoux nel ruolo di France de Meurs, giornalista-immagine di una rete privata la cui carriera è messa in discussione da un incidente. Il film, presentato in concorso all'ultimo Festival di Cannes, è per il regista francese una riflessione sui media odierni e sui paradossi del sistema dell'informazione.
Nel fuori concorso, infine, ci sono due opere più sperimentali e legate ad autori di ricerca da sempre seguiti dal Festival. La prima è Milano. Capodanno 2005-2006 del filmmaker milanese e storico del cinema Francesco Ballo: tre ore e quaranta attraverso la città, in diretta e camera car, tra il silenzio delle geografie urbane e i botti dei festeggiamenti. Un film da visitare, più che da vedere in maniera classica, e che sarà l'occasione per celebrare un surreale Capodanno nel mattino di domenica 10 ottobre alla Cineteca Milano MEET. La seconda è Land of Warm Waters dei fratelli Ivan e Igor Buharov, cineasti sperimentali ungheresi, la cui ultima opera dopo il passaggio al FID di Marsiglia arriva a Milano. I Buharov, vincitori nel 2008 del Premio Aprile assegnato dallo stesso team del Festival, lo frequentano con i loro cortometraggi sperimentali fin dagli inizi e tornano a Milano con un lungometraggio girato in Super 8 e senza budget dove tra Ayahuasca, fenomeni paranormali e complotti non manca una vena critica e satirica, attraverso il fantastico, sul presente del loro paese.
Per informazioni: milanofilmfestival.it.