Michael J. Fox: "dopo Ritorno al Futuro, ero così famoso che i fan mi spiavano dai cespugli"

In una recente intervista, Michael J. Fox racconta come ai tempi di Ritorno al Futuro abbia vissuto l'esperienza di essere stato uno degli attori più famosi dei suoi anni.

Michael J. Fox ha raccontato come sia stato essere uno degli attori più famosi degli anni '80, a soli ventiquattro anni. Infatti con Ritorno al Futuro la sua popolarità arrivò a un punto tale che i fan escogitavano strani modi per spiarlo.

Ritorno al futuro: Christopher Lloyd e Michael J. Fox in una scena del film
Ritorno al futuro: Christopher Lloyd e Michael J. Fox in una scena del film

In una recente intervista per This morning, la celebrità di Ritorno al futuro ha raccontato di come si sia sentito ad essere una star così famosa e anche così giovane.
"In quel periodo in cui è uscito il primo Ritorno al Futuro, stavo ancora lavorando per una serie tv chiamata Casa Keaton, che affrontava le dinamiche di una famiglia giovane", ha raccontato Michael J. Fox. "Era una serie tv abbastanza popolare, ma non si può comparare la notorietà di una serie televisiva con la grandezza che ti porta il cinema. Già nel formato è per forza tutto più "grande", quando ti vedi sul telo cinematografico è tutto diverso... Sì, allora son diventato così famoso che c'era gente che mi spiava dai cespugli, anche quando andavo a fare una visita medica".

Michael J. Fox e Tracy Pollan sul red carpet dei Golden Globes 2013
Michael J. Fox e Tracy Pollan sul red carpet dei Golden Globes 2013

"È stata un'esperienza effettivamente strana"- ha continuato Fox - "Non ho avuto problemi a gestire la fama, ma sembrava tutta una sorta di sceneggiata edonistica... finché mia moglie ha dato una raddrizzata alla mia vita. Poi c'è stata la scoperta che ha cambiato ulteriormente la mia esistenza: nel 1991 avevo un problema alle dita e pensavo fosse causato da un incidente sportivo, ho visto che la mia spalla sinistra tremava e non riuscivo a fermarla, così sono andato da un neurologo e mi ha fatto fare alcuni esami tipo quelli che si fanno per vedere se sei ubriaco, presente? Quando ti devi toccare il naso stando su una gamba... Così ha scoperto che avevo una forma di Parkinson giovanile, svelandomi che sarei stato in grado forse di lavorare soltanto per altri 10 anni".

"Avevo 30 anni quando mi hanno diagnosticato una malattia che solitamente compare a 58 anni, avrei dovuto avere ancora un bonus per altri 29 anni e invece...", così l'attore ha iniziato a raccontare la sua battaglia contro il Parkinson, che ha trattato anche nel suo libro, recentemente pubblicato, intitolato No Time Like the Future: An Optimist Considers Mortality.