Michael B. Jordan spiega My Hero Academia a due grandi celebrità: "Vi mostro la grandezza di Bakugo"

Durante un video per Variety, Michael B. Jordan mostra ad Austin Butler e Paul Mescal una scena cruciale di My Hero Academia, spiegando temi e influenza dell'anime sul cinema.

Un ritratto di Michael B. Jordan

Che Michael B. Jordan sia un fan degli anime non è più una curiosità: è diventato un segmento della sua carriera, una identità creativa. Questa volta, però, non lo ha fatto davanti a un pubblico di appassionati, ma seduto accanto a due dei volti più richiesti di Hollywood, con YouTube alla mano, pronto a spiegare le dinamiche di My Hero Academia. L'attore continua così la sua missione: far capire a Hollywood la potenza narrativa dell'animazione giapponese.

Quando Hollywood guarda gli anime: Jordan mostra Bakugo a Butler e Mescal

Nel nuovo format di Variety, "Guys Hanging Out Watching YouTube", Michael B. Jordan si è seduto con Austin Butler e Paul Mescal per guardare alcuni video virali. E poi ha fatto ciò che ogni fan sfegatato degli anime ha fatto almeno una volta: ha "convertito" gli amici mostrando una scena che non lascia indifferenti.

Il momento scelto è uno dei più traumatici della settima stagione di My Hero Academia: il sacrificio di Bakugo durante lo scontro contro Shigaraki e la Lega dei Villain. Butler, spiazzato dal salto nella trama, lo fa notare subito... ma Jordan non batte ciglio. Per lui la potenza emotiva viene prima degli spoiler: "l'impatto emotivo di questa scena va visto per essere compreso", afferma. In quel segmento, il trio non sta più semplicemente guardando un video, ma sta discutendo di amicizia, sacrificio, crescita, temi che per Jordan rappresentano l'essenza dell'animazione giapponese.

Hollywood non è nuova a battaglie di evangelizzazione culturale, ma vedere Jordan spiegare gli anime con naturalezza, senza imbarazzo, davanti a due tra gli attori più premiati della nuova generazione, è una scena diversa dal solito. Butler cita Paprika e Perfect Blue per dimostrare che non è un estraneo al medium; Mescal ammette di essere rimasto al solo Dragon Ball Z, definito da lui stesso un "pilastro" dell'animazione.

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Il tono della conversazione non è ironico ma curioso, quasi formativo: il tipo di dialogo che, solo dieci anni fa, nessuno si sarebbe aspettato tra tre superstar hollywoodiane.

L'anime nel DNA creativo di Jordan

La passione di Jordan non è una scoperta recente, è radicata nel suo lavoro da anni. I fan dei cinecomic ricordano bene la citazione visiva a Vegeta di Dragon Ball Z nell'armatura di Killmonger in Black Panther. In Creed 3, dietro le riprese dei combattimenti, c'erano suggestioni direttamente mutuate da Hajime no Ippo, con stacchi e primi piani che replicano l'intensità "sovrannaturale" del ring anime.

Black Panther: Michael B. Jordan in una foto del film
Black Panther: Michael B. Jordan in una scena

L'attore lo conferma apertamente nel video di Vanity Fair: "C'erano molti momenti di combattimento che ho visto negli anime che ho pensato sarebbero stati perfetti da incorporare in Creed 3, per portare allo spettatore quella sensazione. Come ottieni in live-action qualcosa che in animazione sembra quasi soprannaturale?".

Questo dettaglio non è secondario: Jordan non sta semplicemente dichiarando amore per il medium, lo sta legittimando artisticamente di fronte a colleghi e settore. E mentre Hollywood continua a inciampare nei live-action tratti dai manga, lui non ha nascosto il desiderio di dirigere un adattamento anime a tutti gli effetti.

Butler e Mescal lo ascoltano con attenzione, perché dietro l'aneddoto c'è una verità più grande: l'anime non è più nicchia, ma una fonte d'ispirazione che ha influenzato l'immaginario globale ben più di quanto Hollywood abbia voluto ammettere.

Jordan, con la naturalezza di chi non deve dimostrare nulla, sta costruendo un ponte: tra anime e cinema, tra Giappone e Hollywood, tra fandom e industria.