Su Megalopolis è stato detto di tutto e di più, ma solo il pubblico potrà emettere il verdetto sulla pellicola realizzata dal maestro Francis Ford Coppola, che approda nei cinema italiani oggi 16 ottobre con Eagle Pictures. La maestosità dell'idea concepita da Coppola incontra il talento di un cast capitanato da Adam Driver, qui nei panni di un architetto utopista e visionario alle prese con la ricostruzione di una città osteggiata da un sindaco conservatore (Giancarlo Esposito).
Francis Ford Coppola ha in gran parte autofinanziato il budget di 120 milioni di dollari per realizzare il progetto della passione a cui ha dedicato tanti anni. Nel cast Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Shia LaBeouf, Jon Voight, Jason Schwartzman, Talia Shire, Grace VanderWaal, Laurence Fishburne, Kathryn Hunter e Dustin Hoffman. Dopo aver fatto tanto discutere, anche colleghi come Spike Lee, Spike Jonze e Guillermo del Toro hanno espresso i loro giudizi, lodando il coraggio del maestro Coppola.
La preparazione di Adam Driver
Come rivela la nostra recensione di Megalopolis, il film basato sulla Cospirazione di Catilina, una faida tra un senatore romano e Cicerone, è ambientato in una città futuristica distratta da una catastrofe. Cicerone è rappresentato dal sindaco della città, appartenente alla vecchia scuola (Giancarlo Esposito), mentre si scontra con il Cesare Catilina di Adam Driver, architetto idealista chiamato a ricostruire la metropoli. Cesare Catilina spinge per una ricostruzione con materiali innovativi e rinnovabili, puntando a un'utopia che libererà i ceti più umili, mentre il suo nemico Cicerone preferisce seguire il tradizionale sistema di cemento, corruzione e difesa delle classi privilegiate. Tra loro non si intromettono solo le manipolazioni di Wow, ma anche la figlia del sindaco, Julia (Nathalie Emmanuel), che si innamora dell'architetto.
Megalopolis di Francis Ford Coppola è una favola illuminista, contemporanea e potente
Parlando di come si è preparato per calarsi nei panni dell'architetto Cesare Catilina, Adam Driver ha spiegato: "Francis mi ha elencato alcune figure da cui trarre spunto in modo libero come Walter Gropius o Robert Moses, giusto per avere un'idea. Penso che a volte le persone indichino un'idea che suona romantica senza metterla in pratica, riferendola solo alla stampa. Ma Francis agisce davvero secondo i suoi principi e tutto ciò che descrive è molto preciso. Dà all'attore la libertà di sorprendere se stesso e anche lui. Ma è ancora lui a far sì che ciò accada, senza di lui non ci sarebbe il film e gli attori non fornirebbero queste incredibili performance. Francis ha stabilito le regole. Il primo giorno di riprese è stato davvero straordinario, ricordo che a un certo punto ci ha detto 'Non siamo abbastanza coraggiosi'. Probabilmente è la migliore indicazione che mi sia mai stata data, perchè così facendo ha settato il tono del film".