Massimo Boldi tradito, Pupi Avati lo sostituisce con Renato Pozzetto: "Sono rimasto come un pirla"

L'attore Massimo Boldi racconta la sua delusione nell'essere stato messo da parte nel film Lei mi parla ancora di Pupi Avati e di essere stato sostituito con Renato Pozzetto.

Un Cipollino furioso: Massimo Boldi non ha preso molto bene la scelta fatta all'ultimo di non far più parte del film Lei mi parla ancora, di Pupi Avati. Al suo posto è stato scelto Renato Pozzetto. Ma come mai questo cambiamento?

Massimo Boldi era stato scelto, inizialmente, per interpretare il padre di Vittorio Sgarbi nel film Lei mi parla ancora, tratto dal libro omonimo che Giuseppe Sgarbi dedicò alla moglie Caterina quando lei venne a mancare, dopo 65 anni di matrimonio insieme. Ma quando Boldi ha chiamato Renato Pozzetto il 14 Luglio per fargli gli auguri del suo ottantesimo compleanno, scopre improvvisamente proprio da lui che ha appena accettato un contratto per un ruolo da protagonista "come non mi veniva offerto da tempo". E il ruolo è proprio quello del padre di Sgarbi.

Massimo Boldi in una scena di Natale a Miami
Massimo Boldi in una scena di Natale a Miami

Sul quotidiano Libero viene raccontata la vicenda e la sfuriata di Boldi, rovesciata in un'intervista apparsa sul settimanale Chi.
"D'accordo, non avevamo ancora firmato un contratto io e Pupi Avati, ma ci eravamo stretti la mano e per me una promessa con una stretta di mano, vale più di un contratto" - ha raccontato Boldi - "Sono rimasto come un pirla. Renato mi ha detto candidamente questa notizia, bellissima per lui, sconvolgente per me."

Pupi Avati aveva proprio scelto Boldi, all'inizio, perché "fisicamente è uguale e identico al papà di Sgarbi". Addirittura Vittorio Sgarbi aveva approvato la scelta e, durante i preliminari della preparazione, aveva iniziato a chiamare Boldi "papà". Poi, però, durante il lockdown, Boldi aveva confermato che era stato tutto sospeso e rinviato.

Da allora non aveva più avuto notizie da parte di Avati. Finché l'amara scoperta.
E pensare che ben 24 anni fa, tra Boldi e Avati sembrava nato un sodalizio artistico, dopo il film Festival, in cui Avati proponeva il comico Boldi per la prima volta proprio in un ruolo drammatico, con una storia ispirata a una disavventura veneziana di Walter Chiari.
La delusione per Boldi è ancor di più motivata, in quanto Pupi Avati ha scelto proprio un suo "compagno d'arte", ovvero Pozzetto, dopo che ha trascorso tanto tempo nella speranza che, prima o poi, proprio Avati lo chiamasse a interpretare di nuovo un ruolo fuori dai Cinepanettoni.