L'uomo invisibile, Elisabeth Moss conferma lo sviluppo del sequel: "Manca solo la sceneggiatura giusta"

La protagonista del fortunato reboot del classico dell'orrore del 2020 ha confermato che l'ipotesi di un sequel non è ancora tramontata.

Elisabeth Moss stringe un coltello ne L'uomo invisibile

Nel 2020 il reboot de L'uomo invisibile diretto da Leigh Whannel si è rivelato un successo. Cinque anni dopo la protagonista Elisabeth Moss ha confermato che un sequel è ancora in fase di sviluppo, ma manca la sceneggiatura giusta.

Non sorprende che Blumhouse e Universal stiano cercando di dare un seguito a L'uomo invisibile. Oltre a risultare un successo di critica, la pellicola di Whannell costata solo 7 milioni ne ha incassati oltre 144 in tutto il mondo diventando un enorme successo.

Parlando con Screen Rant, Elisabeth Moss ha confermato i tentativi della produzione di realizzare il sequel annunciato nel 2020. dare un seguito opened up about the sequel that was originally announced back in July of 2020.

"Sento che è importante, amiamo così tanto quel film" ha spiegato. "Le persone che lo hanno realizzato, tutti sono così orgogliosi. Vogliamo essere certi che se faremo un sequel, dovrà essere all'altezza se non migliore. Questo è quello che finora ci ha rallentato".

L'attrice ha aggiunto: "Nonc redo che sia una cos negativa. Credo che se realizzeremo questo progetto deve essere fatto nel modo giusto. Ma vogliamo davvero farlo, ci stiamo lavorando. Dobbiamo solo trovare la sceneggiatura giusta".

Luomo Invisibile 3
Elisabeth Moss in una scena de L'uomo invisibile

Il regista tornerà per il sequel?

Fautore del successo del reboot, che analizziamo nella nostra recensione de L'uomo invisibile, il regista Leigh Whannell non sembra intenzionato a fare ritorno nel sequel visto che per lui la conclusione del film è più che soddisfacente e pone un punto fermo nella storia di Cecilia (Moss).

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"Adoro quella nota con cui si conclude il film, non riesco a immaginare di incollarci sopra un'altra storia" ha detto all'Hollywood Reporter. "I sequel sono guidati da ragioni economiche. Abbiamo fatto centro, siamo andati bene, quindi rifacciamolo'. Io sono stato uno spettatore in prima fila di tutto questo. Ho anche scritto due film, Saw e Insidious, che si sono trasformati in franchise di lunga durata con vari gradi di successo artistico. Non fingerò che ogni film del franchise di Saw sia... Ma quel film è diventato una bestia a sé stante, e ora ne sono fuori. Ero così contento del finale de L'uomo invisibile che non sento più il bisogno artistico di andare avanti. Le esigenze finanziarie sono un'altra cosa. Lo studio potrebbe dire: 'Beh, sentiamo che dovrebbe continuare perché vogliamo fare più soldi'. Ma a livello artistico, penso: 'Questa è una bella porta chiusa. Lasciamola chiusa e basta'".