Un viaggio nella Cina di oggi, tra tradizione e contemporaneità, quella meno conosciuta e più autentica, oltre gli stereotipi, raccontata in quattro giorni di film, eventi enogastronomici, arte e incontri nella seconda edizione del FánHuā Chinese Film Festival 2022, la rassegna dedicata al meglio della cinematografia cinese, in programma al cinema La Compagnia dal 20 al 23 ottobre a Firenze, inaugurata dalla proiezione de L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci. Il titolo della rassegna, letteralmente, "Una varietà di fiori che sbocciano", fa riferimento, con un'immagine poetica, alla florida e variegata produzione di opere cinematografiche che si sta sviluppando in Cina.
La seconda edizione del festival presenta un programma di 15 film divisi per tema (nuovi talenti; sguardi al femminile, passato e presente); una cooking class sui ravioli cinesi in collaborazione con il Mercato Centrale, un laboratorio di maschere in carta per i più piccoli dedicato ad alcune delle leggende più affascinanti della tradizione cinese, una serie di eventi al Centro Pecci di Prato (proiezioni e mostra) e due incontri per conoscere meglio la cinematografia e la cultura cinese. Il festival sarà inaugurato (ore 20.00) con un importante evento speciale, la proiezione de L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci a 35 anni dalla sua prima proiezione in Italia (uscì nei cinema italiani il 23 ottobre del 1987). Il film è stato girato in Cina, con il direttore alla fotografia Vittorio Storaro: un kolossal epico-biografico di successo mondiale che ricevette molti riconoscimenti, tra cui nove Oscar e nove David di Donatello. Un film che ha unito manovalanze cinesi e italiane, "una delle prime testimonianze - hanno spiegato gli organizzatori - dell'amicizia tra i due paesi, uno dei primi ponti costruiti tra la Cina e l'Italia partendo proprio dal mondo cinema". Alla proiezione parteciperà Fabien Gerard, collaboratore di Bertolucci nel film e in rappresentanza della Fondazione Bertolucci.
A chiudere il festival - domenica 23 ottobre - La storia di Qiu Ju di Zhang Yimou, parabola della caparbia Qiu Ju, giovane donna che per salvare l'onore del marito, decide di far causa al tracotante capo villaggio. Un grande classico del regista Zhang Yimou, interpretato dalla sua musa Gong Li, che trent'anni fa vinse il primo Leone d'Oro della Cina alla Mostra del cinema di Venezia.
"Il FánHuā Chinese Film Festival - ha spiegato Paolo Bertolin - nasce con l'intento di aprire un dialogo e costruire un punto d'incontro tra la cultura cinese e quella italiana. Il cinema è il linguaggio che meglio permette di comunicare attraverso le differenze e le lontananze geografiche, linguistiche, culturali e sociali. Aprendo una finestra sulla ricca produzione cinematografica cinese contemporanea, il FánHuā Chinese Film Festival si propone di allargare lo spazio di visione e di conversazione a cui la platea italiana ha accesso. Nonostante i molti riconoscimenti nel circuito festivaliero e il successo al botteghino nazionale, la variegata produzione cinese rimane di difficile accesso per il pubblico italiano. Il FánHuā Chinese Film Festival è dunque una preziosa opportunità di scoperta che si pone anche come opportunità di incontro per la platea italiana e la comunità cinese in Italia. Un incontro che si spera possa allargare le prospettive di mutua comprensione e comunanza al di là del cinema, verso anche altri ambiti culturali, sociali ed economici".
"Quest'anno il FanHua Chinese Film Festival - spiega il suo Presidente Xiuzhong Zhang - ha voluto allargare il proprio orizzonte, offrendo non solo un ricco programma cinematografico, ma un'offerta culturale a 360°. Grazie ai dibattiti, ai workshop e alle conferenze organizzati durante Il Festival, vogliamo offrire agli spettatori e alla città nuove e diverse conoscenze sulla cultura cinese nel suo complesso, avvicinando il pubblico italiano alle molteplici realtà della Cina di ieri e di oggi, coinvolgendo anche i residenti cinesi dell'area fiorentina e pratese. Con l'auspicio che il FánHuā Chinese Film Festival possa raggiungere sempre più persone e ampliare ancora di più il suo pubblico e coinvolgere anche le giovani generazioni, non solo all'interno della sala cinematografica, ma nei tanti eventi collaterali che vanno ad arricchire il panorama culturale fiorentino".
Programma
Il primo giorno del festival parte alle ore 18.00 con la prima internazionale di Wind di Dadren Wanggyal, coraggioso racconto femminista che vede una madre sola e la volitiva figlia lottare per la sopravvivenza e la dignitàà in un villaggio tibetano dominato da tradizioni ataviche patriarcali, che gli è valso il premio come Miglior Opera Prima ai Golden Rooster 2021. Alle 20.00 l'inaugurazione e a seguire la proiezione del film di Bertolucci.
Venerdì 21 ottobre, dedicato ai "nuovi talenti", giovani registi che si confrontano sul terreno dei cortometraggi: si parte alle 15.30 con Where the Leaves fall di Xin Alessandro Zheng, che sarà presente in sala. A seguire The Blue Boy di Wang Chenxu; I have no Legs and I must run di Li Yue; Standard Temperature di Yu Zhouchunyu; A Short Story di Bi Gan. Alle 18.00 in prima europea è in programma Karma di Zheng Peike, un intenso esordio tra elaborazione del lutto e inattese svolte della vita: un battelliere vede morire il figlio e il capitano della sua barca in un incidente di lavoro. Eredita la chiatta che deve condurre accanto al figlio del capitano. In prima serata (alle 21.00) One and Four di Jingme Trinley, un thriller mozzafiato sullo sfondo di una foresta innevata in cui un guardiacaccia tibetano si confronta con un letale enigma in un tesissimo esordio di stampo tarantiniano: chi è il bracconiere? Chi è il poliziotto? Chi ha aiutato il bracconiere?
Sabato 22 ottobre è dedicata agli "sguardi femminili". Alle 15.30, si inizia con la prima europea di The Chanting Willows, delicata opera di Dai Wei, che pone al centro gli slittamenti dei sentimenti in un triangolo variabile tra due cantanti d'opera e un pittore di ventagli, sullo sfondo degli anni Novanta. Alle 18.00 sempre in prima europea B for Busy di Shao Yihui, commedia sentimentale contemporanea impreziosita da un'ambientazione nella Shanghai tradizionale che racconta la storia di Lao Bai, un poliedrico cinquantenne divorziato e perennemente impegnato. L'incontro con la Sig.a Li e la figlioletta Maya lo porterà a cercare di mettere ordine nella sua vita. In serata (ore 21.00), è il momento di Hi, Mom di Jia Ling, inatteso campione d'incassi al botteghino cinese del 2021, che racconta tra commedia ilare e sincera commozione il tentativo di una figlia di 'riparare' la relazione con la madre. Un Ritorno al futuro al femminile che è valso a Jia Ling il Golden Rooster come Miglior Attrice.
Il finale di festival, domenica 23 ottobre è dedicato a un parallelismo tra passato e presente con una giornata che mette a confronto pellicole recenti a un grande classico della cinematografia cinese. Alle 15.00 New Gods: Nezha Reborn di Zhao Ji, un'avventura eroica dedicata ai più piccoli che testimonia la creatività e il successo dell'animazione cinese in cui la figura della popolarissima divinità taoista Nezha è qui rivisitata in chiave contemporanea, incarnata da un fattorino motociclista. Segue alle 18.00 A Marble Travelogue di Sean Wang, documentario sul periplo che porta il marmo bianco greco verso la Cina, per creare riproduzioni dell'arte ellenica, e viceversa, sotto forma di souvenir made in China venduti nelle località turistiche sull'Egeo - incisiva riflessione sull'interconnessione dell'economia globale.