Lili Taylor su Harvey Weinstein: "Sapevo che era un porco, non che fosse uno stupratore"

Lili Taylor ha affrontato il tema del sessismo a Hollywood prendendo Harvey Weinstein come esempio della peggior manifestazione.

L'attrice Lili Taylor riflette sul sessismo a Hollywood citando il caso di Harvey Weinstein; l'attrice ammette di aver sempre saputo che il produttore fosse un porco, ma non che fosse anche uno stupratore.

Almost Human: Lili Taylor in una foto promozionale della serie
Almost Human: Lili Taylor in una foto promozionale della serie

In una lunga intervista sul Guardian, Lili Taylor ha ricordato con scetticismo l'età d'oro di Hollywood ammettendo che, all'epoca in cui lei si è affacciata a quel mondo, nei primi anni '90, l'industria era profondamente sessista e una figura come Harvey Weinstein ne rappresentava l'apice. Quando le storie su Weinstein hanno cominciato a venir fuori, la Taylor è stata sorpresa solo "dalla quantità, e dal sostegno a questo sistema patriarcale. Ho sempre saputo che Weinstein era un porco. Non sapevo che fosse uno stupratore e molestatore seriale. Non ho mai lavorato con lui, ma solo perché mi odiava. Molte persone mi hanno confermato che non avrebbe mai pensato a me per un ruolo, non sarei mai stata chiamata da Miramax. Un personaggio come Valerie Solanas non è certo la sua tazza di tè... "

Quando aveva 23 anni, Lili Taylor venne ingaggiata per interpretare "la ragazza brutta" in Dogfight, film in cui River Phoenix e gli amici fanno a gara a uscire con la ragazza più brutta. Cosa si prova a ottenere questo marchio così giovani?

"Beh, dobbiamo considerare quanto stringenti fossero gli standard di bellezza all'epoca... ma era un film di uno studio."

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Poco dopo l'uscita di Ho sparato a Andy Warhol, Lili Taylor è stata molestata dal suo ex fidanzato, l'attore Michael Rapaport che in seguito si è dichiarato colpevole. Lili Taylor affronta il doloroso argomento nell'intervista confessando:

"Non biasimo me stessa, non è colpa mia se ho scelto quella persona, ma è stata dura. Mi sottostimavo talmente tanto da pensare di nona vere diritto alla privacy. Oggi quando vedo le sue foto sui giornali non provo più niente, ed è davvero fantastico perché c'erano momento in cui mi sentivo come se non sarebbe mai passata. Ma tutto passa".