Tra le tante uscite estive di Netflix, poche hanno lasciato un segno tanto incisivo quanto L'estate in cui Hikaru è morto. Conclusa da poco la prima stagione, la serie ha già annunciato il ritorno con nuovi episodi, pronta a proseguire la sua oscura e ipnotica discesa nell'ignoto.
Un'estate segnata dal buio: l'annuncio della seconda stagione
Il finale della prima stagione di L'estate in cui Hikaru è morto, ha confermato ciò che i fan speravano: il viaggio non è ancora terminato. Netflix ha annunciato che la serie horror avrà una seconda stagione, sebbene non sia stata ancora comunicata una data d'uscita ufficiale. Alla produzione tornerà CygamesPictures, in collaborazione con CyberAgent e Kadokawa, mantenendo così intatto il team creativo che ha dato vita all'opera originale.

Il doppiatore Shuichiro Umeda, voce di Hikaru, ha espresso la propria gioia con parole cariche di affetto: "Congratulazioni a L'estate in cui Hikaru è morto, per la seconda stagione! Sono davvero felice. Non vedo l'ora di trascorrere altro tempo con Hikaru e gli altri quando torneremo in sala di doppiaggio. Sono anche impaziente di condividere questa seconda stagione con tutti i fan. Grazie di cuore, come sempre, per il vostro supporto!". Una dichiarazione che conferma il legame speciale creatosi tra il cast e il pubblico, reso ancora più intenso dalla natura intima e disturbante della storia.
Al suo entusiasmo si è unito Chiaki Kobayashi, voce di Yoshiki Tsujinaka, che ha aggiunto: "Congratulazioni per l'annuncio della seconda stagione di The Summer Hikaru Died! Non è un'esagerazione dire che l'estate 2025 è stata definita da questa serie per me. È stato un periodo molto significativo e sono davvero felice che la storia continui - e di poter interpretare ancora Yoshiki Tsujinaka. Nonostante tutte le sue lotte e sofferenze, non vedo l'ora di scoprire dove lo porterà il suo viaggio. Spero che resterete con noi, e grazie come sempre per il vostro supporto!".
Un horror che si tinge di eros e destino
Parte del fascino di L'estate in cui Hikaru è morto, risiede nella sua natura ibrida: un racconto che intreccia l'orrore più oscuro con sfumature erotiche e una relazione amorosa condannata dall'inizio. L'intensità narrativa non si ferma al brivido della paura, ma abbraccia le contraddizioni di un legame tra due personaggi sospesi tra desiderio e tragedia.

La prima stagione ha saputo creare un equilibrio raro, mescolando il soprannaturale con la dimensione intima dei sentimenti, fino a lasciare lo spettatore sull'orlo di un baratro emotivo.
Con la seconda stagione, i protagonisti Hikaru e Yoshiki sembrano destinati a muoversi verso un futuro ancora più incerto, dove le regole della realtà e quelle del cuore continueranno a scontrarsi. Il pubblico, intanto, si prepara a seguire un percorso che non promette consolazione, ma piuttosto un intensificarsi delle atmosfere cupe e delle tensioni già viste.
E in questo equilibrio fragile, tra amore e orrore, L'estate in cui Hikaru è morto si conferma una delle opere più audaci e disturbanti della recente serialità animata, capace di ridefinire le coordinate del genere per un pubblico sempre più esigente.