Torniamo indietro nel tempo e scopriamo la realtà storica che si nasconde dietro al bacio gay tra Leonardo da Vinci e Jacopo Saltarelli, mostrato nel primo episodio della serie Leonardo, dedicata all'artista italiano.
Questa settimana su Rai1 ha debuttato la serie che accende i riflettori non solo sul genio di Leonardo da Vinci ma anche sulla sua vita privata. Da questo punto di vista, non è certo passato inosservato il bacio gay di Leonardo che ha visto protagonisti Aidan Turner e Kit Clarke, rispettivamente interpreti di da Vinci e di Jacopo Saltarelli. Ma quanto c'è di vero in questa scena e quanto, invece, è stato romanzato dagli autori della serie? Ebbene, gli sceneggiatori di Leonardo non hanno fatto altro che attingere dalla vita reale dell'inventore e scienziato italiano, mostrando sul piccolo schermo ciò che hanno testimoniato numerosi documenti nel corso del tempo.
Per quanto riguarda il rapporto con Jacopo Saltarelli, ad esempio, nel 1476 Leonardo da Vinci fu denunciato in forma anonima per aver avuto rapporti sessuali con il ragazzo. Quest'ultimo altro non era che un apprendista orafo presso alcune botteghe di artisti fiorentini, solito a prostituirsi con diversi clienti facoltosi. All'epoca venne lasciata nel tamburo, ovvero in quella che era la cassetta della posta di Palazzo della Signoria (Palazzo Vecchio) a Firenze, una lettera scritta da ignoti, pronta a denunciare gli atti di sodomia messi in pratica proprio da Saltarelli. Nel documento si leggeva: "Agli ufficiali della Signoria: Con la presente attesto che Jacopo Saltarelli, fratello di Giovanni Saltarelli, abita con lui presso la bottega orafa di Vacchereccia, proprio di fronte al buco; si veste di nero e ha diciassette anni o giù di lì. Questo Jacopo persegue molte attività immorali e acconsente a soddisfare quelle persone che gli richiedono tali cose peccaminose. E in questo modo ha compiuto molte cose, cioè ha fornito tali servizi a molte dozzine di persone di cui ho buone informazioni, e al momento ne cito alcune. Questi uomini hanno sodomizzato il detto Jacopo e quindi lo giuro".
L'informatore fornì dunque i nomi di quattro presunti consorti o clienti di Jacopo, ovvero: Bartolomeo di Pasquino, Leonardo da Vinci, Baccino il sarto e Leonardo Tornabuoni. A quel punto l'artista venne arrestato ed ebbe luogo un processo che però portò all'assoluzione degli imputati. Tale decisione del tribunale avvenne sia perché i Tornabuoni, famiglia aristocratica di uno degli imputati, avevano ottimi rapporti con Lorenzo de Medici e chiesero che tutto venne archiviato, sia perché le leggi di Firenze permettevano denunce segrete (da inserire negli appositi tamburi) ma non anonime. Gli imputati vennero dunque assolti a condizione che non venissero nuovamente "tamburati" entro un certo lasso di tempo tramite una denuncia firmata, cosa che però non avvenne. Soltanto Saltarelli venne denunciato una seconda volta nel mese di giugno, sempre per sodomia, ma non ci furono prove tangibili per incarcerarlo.
Per quanto riguarda la serie Leonardo, lo stesso attore Aidan Turner ha raccontato: "In base alle fonti a cui abbiamo attinto la sua omosessualità appare chiara, non mostrarla sarebbe stato strano. Al di là dell'intento drammatico e di come si inserisca nella narrazione, non c'era motivo per cui non mostrare questo aspetto della sua vita personale. Evitarlo sarebbe stato molto sbagliato e strano, sono contento che non sia stata fatta questa scelta".