Parte della trama de La ragazza che giocava con il fuoco ruota attorno a due giornalisti coinvolti, ma non sposati: Dag Svensson e Mia Bergman, Johansson nelle versioni inglesi del libro, che vivono insieme e vengono assassinati a causa della natura del loro rapporto. Le vicende narrate nel film sono molto simili alla vita vera dello scrittore Stieg Larsson.
Mikael Blomkvist e i suoi collaboratori, tutti appertenenti allo staff della rivista Millennium, rimangono quindi bloccati da una questione etica: che cosa fare con i loro rapporti? Sarebbe giusto o meno finire il loro lavoro per loro? Tutte queste vicende del film assomigliano molto alla vita dello scrittore.

La tragica morte dell'autore, ad esempio, è molto simile a quella a cui vanno incontro i protagonisti del film. Larsson viveva con la sua ragazza, Eva Gabrielsson, ma non erano sposati per evitare di rendere pubblico il loro indirizzo di residenza.
Esattamente come Svensson e Bergman, anche loro erano preoccupati per le minacce di morte. Sebbene non ci fossero prove di omicidio correlate alla morte di Stieg Larsson, la sua serie Millenium è rimasta incompiuta proprio come quella di Svensson che aveva un quarto libro in programma mai portato a termine. I continui litigi a proposito dei diritti e delle royalties tra i Gabrielsson e la famiglia di Larsson hanno fatto si che il resto della serie rimanesse incompiuta.