La casa di Jack: il vero serial killer a cui Matt Dillon si è ispirato

Le somiglianze tra il personaggio di Matt Dillon ne La casa di Jack e un vero serial killer, tra i più celebri, si sprecano.

Per La casa di Jack, controversa pellicola di Lars Von Trier del 2018, Matt Dillon si sarebbe ispirato a un vero serial killer, piuttosto celebre, tra l'altro, che lo aiutato a plasmare il suo personaggio.

The House That Jack Built: Matt Dillon in una foto del film
The House That Jack Built: Matt Dillon in una foto del film

Il killer in questione sarebbe il famigerato Ted Bundy, la cui storia è stata fonte di ispirazione per varie produzioni. A confermarlo è lo stesso Matt Dillon in un'intervista a Salon:

"In un primo tempo, tra i serial killer che ho usato per prepare il ruolo di Jack c'era Ted Bundy, che è una scelta ovvia. Ma una volta che Jack ha preso forma, è diventato un personaggio unico. Detto ciò, Jack è vuoto in ogni senso nel suo animo, questo è il motivo per cui è in grado di trasformarsi in così tante persone, assume diverse personalità, non ha una doppia personalità".

Nel cast di Lars Von Trier, naturalmente, i crimini efferati compiuti da Jack vengono reinterpretati in chiave metaforico-psicologica. Accompagnato dal suo Virgilio (Bruno Ganz), Jack è un libro aperto senza niente da nascondere che attraversa i nove cerchi infernali dipinti da Dante Alighieri nell'Inferno con i suoi crimini. Così come Dante è l'architetto della concezione moderna di inferno e castigo, così Jack è l'architetto dei suoi disegni criminosi.

The House That Jack Built: Uma Thurman e Matt Dillon in una scena del film
The House That Jack Built: Uma Thurman e Matt Dillon in una scena del film

Ted Bundy, interpretato da Zac Efron in Ted Bundy - Fascino Criminale, era noto per il bell'aspetto e per il fascino che gli conquistò un largo seguito femminile pronto a giurare sulla sua innocenza nonostante le prove emerse dei suoi crimini. Traendo ispirazione dal celebre serial killer, Matt Dillon ha utilizzato la diagnosi di socioparia di Bundy per plasmare un personaggio che presenta gli archetipi della psicopatologia. Nel film Jack ha varie relazioni con donne ignare dei suoi crimini, proprio come il vero Ted Bundy. Entrambi usano il loro carisma per manipolare le donne attirandole in situazioni in cui si trovano sole con loro così da poterne trarre vantaggio per i loro scopi.

La casa di Jack: analisi di una scena del film di Lars von Trier (e la sua arte di uccidere)

Una volta solo con le vittime, Ted Bundy le uccideva in modi sempre più cruenti. Allo stesso modo, in La casa di Jack, il protagonista viene coinvolto in una serie di "incidenti" in cui dà la caccia a donne sole per sport o le uccide brutalmente nel modo che desidera. Mentre le morti ufficiali attribuite a Ted Bundy sono una trentina, secondo la polizia il killer avrebbe ucciso molte altre vittime. Secondo il film di Lars Von Trier, Jack ha ucciso oltre sessanta persone, altra strizzata d'occhio al presunto numero di vittime uccide da Ted Bundy.

Quando Lars von Trier ha scritto La casa di Jack, era difficile dedurre che avesse in mente Ted Bundy come fonte di ispirazione. Lo stesso Matt Dillon ha scorto le somiglianze decidendo di indagare sul killer, sulle sue espressioni facciali e sui dettagli dei delitti per dar vita a Jack. La sua performance, seppur incentrata su un personaggio fictional, unisce i punti di connessione tra Jack e aggiungendo un surplus di orrore al film.