La bussola d'oro: se Il Trono di Spade è una serie tv, è anche grazie a questo film

Se abbiamo potuto avere otto stagioni de Il Trono di Spade, il merito è anche di film fantasy come La Bussola d'Oro del 2007; ecco perché.

Che abbiate amato o odiato l'ultima stagione de Il Trono di Spade, è innegabile il successo dell'operazione che ha portato la serie HBO a essere uno dei più popolari adattamenti fantasy di sempre. Ma se tutto questo è stato possibile, il merito va anche ai suoi precedenti cinematografici di maggiore e minore successo, come Il Signore degli Anelli e... La Bussola d'Oro.

Una splendida Nicole Kidman in una scena de La bussola d'oro
Una splendida Nicole Kidman in una scena de La bussola d'oro

Prima di essere trasposta come serie tv, infatti, l'opera di George R. R. Martin avrebbe potuto assumere tutt'altra forma: quella (ai tempi forse più canonica) di un film o, eventualmente, una serie di film.
Ovviamente, oggi sappiamo che Martin rifiutò categoricamente l'idea, perché come disse anche in una vecchia intervista del 2015 (via The Indipendent): "A Peter Jackson ci sono voluti tre film per realizzare un adattamento dei libri di Tolkien, e ha dovuto comunque tagliare un sacco di cose".

Quanti ce ne sarebbero voluti, invece, per portare Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sul grande schermo? "Probabilmente avremmo avuto bisogno di tre film solo per A Storm of Swords! E se riuscivamo a impiegarne due per A Game of Thrones e due per A Clash of Kings eravamo già a sette film, e nemmeno a metà della storia". "Nessuno si sarebbe preso questo impegno [inematografico], e infatti, nessuno lo ha fatto" ha continuato Martin. "Le persone che avevo incontrato per parlare del film mi dissero che si poteva o incentrare tutto su un personaggio e raccontare principalmente la sua storia (Jon e Daenerys erano le scelte più gettonate), ma quella non sarebbe stata la mia storia. Poteva essere interessante, anche un bel film, ma la mia storia era una combinazione di cose, personaggi, eventi" aveva rivelato sempre lo scrittore.

"Oppure avremmo potuto realizzare un primo lungometraggio e vedere come sarebbe andata. Se fosse stato un successo, ne avrebbero fatti altri. Ma a quel punto, avremmo avuto una situazione simile a La Bussola d'Oro di Philip Pullman".
"Queste Oscure Materie è un grande fantasy. Ci hanno fatto un film, non è andato bene come si aspettavano, e non ne vedremo mai il seguito".

E fu davvero così, dato che ora anche per Queste Oscure Materie è stata scelta l'opzione seriale, e da una collaborazione tra HBO e BBC sono già state prodotte le prime due stagioni. Ma c'è forse da stupirsi? Stando alle stesse parole del regista de La Bussola d'Oro del 2007, Chris Weitz (via Spark Chronicles), il suo film venne completamente snaturato dalla casa di produzione, la New Line, che decise di modificare non solo la sceneggiatura, tagliando tutti gli elementi non essenziali per la trama centrale, e mitigandone il sottotesto religioso, ma anche imponendo alcuni recast dell'ultimo minuto, e stravolgendo il tutto in fase di montaggio per raggiungere una durata di due ore.

Non è dunque così incomprensibile la reticenza di Martin verso i lungometraggi e il passaggio in sala, soprattutto vista l'alternativa, che nell'ultimo decennio si era fatta sempre più allettante (il primo episodio de Il Trono di Spade andò in onda nel 2011, dopotutto).