Non ha avuto una release facile, il lungometraggio animato di Patrice Leconte. Mentre poche ore fa il regista presentava la pellicola a Roma, dalla censura arrivava la decisione di vietare il film ai minori di 18 anni, divieto che è stato revocato nelle ultime ore, ma non ha mancato di sollevare numerose polemiche da parte della distribuzione e dei cinefili. La motivazione? Il comunicato diffuso sosteneva che "Il tema del suicidio è trattato con estrema leggerezza e facilità di esecuzione, come se fosse un atto ordinario o un servizio da vendere al dettaglio creando il pericolo concreto di atti emulativi da parte di un pubblico più giovane, quali gli adolescenti che attraversano un'età critica. Per di più la rappresentazione sotto forma di cartone animato costituisce un veicolo che agevola nel pubblico più giovane la penetrazione di tale messaggio pericoloso".
La bottega dei suicidi, ispirato all'omonimo romanzo di Jean Teulé, affronta in maniera palesemente ironica e provocatoria il concetto tetro del suicidio, ribaltando completamente il suo significato attraverso l'esasperazione degli elementi macabri e cupi e facendosi portatore di un messaggio di ottimismo e gioia di vivere, come unici antidoti possibili alla crisi socio-economica che sta attraversando la nostra generazione. Lo stesso Leconte sostiene di aver realizzato il film pensando alla nipotina di otto anni dichiarando: "Facendo il film ho pensato continuamente alla mia nipotina. Volevo far qualcosa che potesse vedere e apprezzare. Appena finito l'ho fatto vedere a lei e ai suoi compagni di scuola e tutti l'hanno adorato, identificandosi con il giovane e allegro Alan. I bambini, proprio come il nostro eroe, pensano che gli adulti siano fin troppo seri e tristi. Il messaggio del film è che la vita è bella, non era certo mia intenzione spingere la gente a suicidarsi. In Francia non è stato vietato, nemmeno in Belgio. In Spagna uscirà tra poco e poi è stato venduto in Svizzera, in Grecia, in Polonia, Giappone e Russia, da nessun'altra parte ci sono stati problemi. Questo divieto ridicolo è una beffa senza senso".
La bottega dei suicidi uscirà il 28 dicembre, in piena festività natalizia, ma la società di distribuzione Videa CDE, nella persona di Sandro Parenzo, aveva minacciato di ritirarlo dalle sale. "Questo divieto è assurdo, che senso ha far uscire il film vietato ai 18? Abbiamo fatto su questo film delizioso, di un autore affermato, un investimento notevole, a questo punto lo ritiro, è bestiale, lo faremo uscire in Svizzera e quando sarà il momento in home video. Mi è passata la voglia di fare ricorso. In questo paese ho dovuto assistere a un pomeriggio domenicale in tv con Barbara D'Urso che intervistava una persona che spiegava come aveva strangolato la nipote, senza che nessuno si scandalizzasse e alle tre del pomeriggio. Questo film invece ha il divieto ai 18". Fortunatamente le cose si sono risolte per il meglio.