La Bella e la Bestia: la Malesia chiede censura e accusa il regista sulla questione della "scena gay"

La Commissione di revisione cinematografica della Malesia ha indicato 4 minuti e 38 secondi del film da tagliare per poter distribuire il film nel proprio paese, ma la Disney si è rifiutata di consegnare la copia censurata

Abdul Halim Abdul Hamid, capo della Commissione di revisione cinematografica della Malesia, ha chiesto di tagliare più di quattro minuti da La Bella e la Bestia, ben più dei tre secondi accusati di "propaganda gay", ma la Disney ha rifiutato queste condizioni, mettendosi nelle condizioni di non distribuire il film nello stato asiatico.

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I momenti rifiutati dal comitato malese sono un abbraccio tra Le Tont e Gaston, una canzone con allusioni sessuali e una scena nella parte finale, che Hamid ha evitato di commentare, ma che probabilmente è il "momento gay" di cui Bill Condon ha parlato durante la promozione del film. Hamid ha anche dichiarato che le frasi del regista hanno reso la situazione più difficile per i censori e che alcuni spettatori hanno comunicato il loro disappunto prima ancora della distribuzione del film:

"Se Condon non avesse menzionato l'elemento 'gay', le persone non si sarebbero incuriosite e avremmo potuto proporre dei tagli più contenuti, e probabilmente tutto questo non sarebbe stato un problema. Vogliamo preservare i film per come sono stati ideati dal regista, ma nel momento in cui viene inserito un elemento gay, noi dobbiamo tutelarci."

La Malesia è un paese per lo più musulmano e i rapporti gay sono illegali sia secondo il codice penale sia secondo la sharia, la legge islamica. Nel 2010 l'Associazione dei Produttori Malesiani ha dichiarato che i personaggi gay sono tollerati solo se, nel film, si pentono della loro situazione o se muoiono. La Commissione di revisione cinematografica della Malesia darà il suo responso ufficiale sulla distribuzione martedì, dopo che la Disney si è rifiutata di consegnare la versione tagliata.

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