Killers of the Flower Moon, per l'attrice Devery Jacobs è "inutilmente violento, disumanizza la nostra gente"

L'attrice di Reservation Dogs ha criticato duramente l'ultimo film di Martin Scorsese, salutato da molti invece come un capolavoro.

Killers of the Flower Moon, per l'attrice Devery Jacobs è 'inutilmente violento, disumanizza la nostra gente'

Devery Jacobs ha visto Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese e ha criticato duramente il film per come mette in scena il dramma della comunità di Osage.

In un thread condiviso su X, la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter, la star di Reservation Dogs ha dichiarato che il "film è stato doloroso, estenuante, implacabile e inutilmente violento".

"Essendo nativa, guardare questo film è stato un fottuto inferno. Immaginate le peggiori atrocità commesse contro i vostri antenati, e poi di dovervi sorbire un film esplicitamente pieno di esse, con l'unica eccezione di 30 minuti di scene di bianchi assassini che parlano e pianificano gli omicidi", ha postato l'attrice.

Killers of the Flower Moon dà troppo spazio agli uomini bianchi?

Jacobs ha definito Lily Gladstone "una leggenda assoluta" per il suo ruolo di Mollie, aggiungendo: "Tutti gli incredibili attori indigeni sono stati gli unici fattori di riscatto di questo film. Date a Lily il suo maledetto Oscar".

L'attrice ha proseguito: "Ma mentre tutte le interpretazioni erano eccezionali, se si guarda in proporzione, ognuno dei personaggi Osage si è sentito dolorosamente sotto-dimensionato, mentre agli uomini bianchi è stata data molto più spazio e profondità".

Jacobs ha continuato parlando delle scene violente del film, affermando che "è per aggiungere un valore d'urto brutale che costringe la gente a capire i veri orrori che sono accaduti a questa comunità".

Killers of the Flower Moon è la "Grande Tragedia Americana di Martin Scorsese" per Lily Gladstone

"Non credo che a queste persone sia stato mostrato onore o dignità nella rappresentazione orribile della loro morte", ha insistito. "Al contrario, credo che mostrando sullo schermo un maggior numero di donne native assassinate, si normalizzi la violenza commessa contro di noi e si disumanizzi ulteriormente il nostro popolo".