Kevin Costner è intervenuto attraverso un post su Instagram per ricorda l'attore Graham Greene, che diresse e con cui condivise lo schermo nel suo acclamato Balla coi lupi, pellicola vincitrice di ben sette Premi Oscar nel 1991.
Greene è morto lunedì a Toronto dopo una lunga malattia. Aveva 73 anni. Pioniere degli attori indigeni a Hollywood, Greene ha debuttato nella serie drammatica canadese del 1979 The Great Detective e al cinema nel 1983 con Running Brave.
Ma la sua grande occasione a Hollywood è arrivata con Balla coi lupi, in cui ha recitato nel ruolo di "Uccello Scalciante". Il ruolo gli è valso una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista nel 1991. Il film è stato nominato per 12 Oscar e ne ha vinti sette, tra cui quello per il miglior film e quello per il miglior regista per Costner.
Il ricordo commovente di Kevin Costner sui social
"Mi vengono in mente alcune cose quando ripenso a Graham Greene e al tempo trascorso insieme sul set di Balla coi lupi", ha scritto l'attore, che proprio con il suo esordio alla regia si aggiudicò l'Oscar al miglior film e miglior regia.
"Ripenso a quanto fosse disposto a imparare la lingua Lakota. Ripenso alla mia gioia quando seppi che il suo lavoro nel film era stato riconosciuto con una nomination agli Academy Awards. E ripenso in particolare a questa scena, in cui riuscì a raccontare così tanto del rapporto tra Dunbar e i nativi con così poche parole. Era un maestro al lavoro e un essere umano meraviglioso".
"Sono grato di aver potuto essere testimone di questa parte della sua eredità duratura. Riposa in pace, Graham", ha concluso Costner nel suo post.

Gli indigeni in Balla coi lupi: un'interpretazione più umana
Costner nel suo post ha citato la scena in cui il suo personaggio vede una mandria di bufali e vuole avvertire i nativi, ma si scontra con la barriera linguistica. Dopo un botta e risposta con il personaggio interpretato da Greene, arrivano a una comprensione reciproca del significato delle sue parole.
Il film del 1990, che vinse l'Oscar come miglior film, fu acclamato per aver offerto una rappresentazione più sfumata e sensibile dei popoli indigeni, come personaggi complessi, rispetto a quanto si era visto nei precedenti western, dove spesso e volentieri ricoprivano ruoli stereotipati se non da cattivi tout court.