Jordan Peele, regista di Noi: "Non vorrei un attore bianco per i miei film"

Noi è il nuovo film diretto da Jordan Peele e il regista ha svelato i motivi per cui non riesce a immaginare un attore bianco come protagonista dei suoi film.

Una foto di Jordan Peele
Una foto di Jordan Peele

Noi sarà il nuovo film diretto da Jordan Peele dopo il successo di Get Out e il regista ha rivelato il motivo per cui non riesce a immaginare un attore bianco come protagonista dei suoi progetti.
Il filmmaker ha infatti raccontato che ha iniziato una nuova fase della sua vita dopo che i produttori di MADtv non gli hanno permesso di lavorare a Saturday Night Live per questioni contrattuali. Jordan si è chiuso in casa, ha fumato molta erba e ha pianificato la sua vendetta "come un supervillain dei fumetti", arrivando quindi alla decisione di diventare un produttore: "Sono loro che prendono decisioni sull'arte e sulla comicità, pur non sapendo nulla di entrambe le cose. Voglio essere un produttore, realizzare la mia arte e saranno tutti dispiacuti!".

Peele ha iniziato lo sviluppo di alcuni progetti in contemporanea, tra cui Scappa - Get Out: "Ogni due settimane pensavo 'Che cosa sto facendo? Sto scrivendo un film in cui un uomo nero diventa vittima e tutte le persone bianche sono cattive, e sto cercando di far divertire la gente. Ma se potessi riuscire a renderlo divertente...'. Quel pensiero mi riportava a lavorare sul film".
Il lungometraggio, che ha conquistato un Oscar per la sceneggiatura, ha incassato oltre 250 milioni di dollari a fronte di un budget che non arrivava nemmeno a 10 e gli ha regalato la popolarità e il "potere" di poter scegliere i propri protagonisti: "Dal mio punto di vista ho la possibilità di scegliere attori afroamericani per i miei film. Mi sento fortunato nel trovarmi in questa posizione in cui posso dire alla Universal: 'Voglio realizzare un film horror da 20 milioni di dollari con una famiglia nera'. E loro dicono di sì".
Jordan Peele ha quindi sottolineato: "Non mi immagino mentre scelgo un attore bianco per il mio film. Non che non li apprezzi, ma ho visto quel tipo di lungometraggi. Stiamo vivendo uno dei periodi migliori e più grandiosi della storia e sento che siamo in un'epoca in cui c'è una rinascita e si è dimostrato che i miti sulla rappresentazione nel settore cinematografico sono falsi".