Johnny Depp tra nostalgia e stupefacenti: "Con l'LSD avrebbero catturato Bin Laden molto prima"

L'attore, intervistato dal magazine Rolling Stone, ha condiviso alcuni particolari aneddoti e delle teorie davvero uniche.

Venezia 2015: Johnny Depp in un primo piano al photocall
Venezia 2015: Johnny Depp in un primo piano al photocall

In un'intervista al magazine Rolling Stone, Johnny Depp, ha rilasciato delle bizzarre dichiarazioni riguardanti la sua esperienza con la droga e il lavoro sul set.
Tra i passaggi più inattesi dell'articolo non si può che citare una teoria molto strana: lanciare LSD da aerei in volo sopra il Pakistan avrebbe aiutato a individuare più velocemente Osama Bin Laden: "Si prendono alcuni fottuti aeroplani, di quelli che spruzzano cose, e li fai volare rilasciando LSD 25. Saturi l'intero posto. Tutti sarebbero usciti dalle loro caverne sorridenti, felici".

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Johnny ha inoltre ricordato come insieme a Hunter S. Thompson facesse spesso uso di sostanze stupefacenti e un giorno il giornalista e scrittore gli abbia voluto far provare qualcosa che lo ha immediatamente fatto star male, mentre si è lamentato del fatto che le dosi di Quaalude siano uscite di scena: "Sono fatti con un po' di arsenico o stricnina, quindi lo sballo era molto più immediato. O volevi sorridere e semplicemente essere felice con i tuoi amici, o scopare, o fare una rissa". Johnny ha ammesso che una volta era talmente inebriato dalla droga da aver chiesto a un buttafuori di un club di dargli un pugno in faccia.

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La star ha inoltre confermato, seppur non esplicitamente, che sul set utilizza un auricolare. Depp ha però spiegato che fa ricorso a questi espedienti tecnici non per problemi di memoria, ma per poter recitare meglio a livello espressivo, filtrando i rumori e le possibili fonti di ispirazione: "Sul set ho cornamuse, un neonato che piange e bombe che esplodono. Crea una verità. Alcuni dei miei eroi più grandi erano in film silenziosi. Deve essere qualcosa di percepibile negli occhi e penso che se non si vede della verità nello sguardo non importa che parole si stanno pronunciando".