C'è stato un momento, a fine anni '90, in cui il ladro gentiluomo più famoso dell'animazione giapponese avrebbe potuto avere il volto camaleontico di Jim Carrey. Un'idea folle, brillante e - forse - troppo avanti per il suo tempo, che avrebbe potuto cambiare il destino delle trasposizioni anime in Occidente. Ma il colpo, stavolta, non andò a segno.
Jim Carrey e il sogno (mancato) di Miyazaki in live-action
Era il 1997 quando lo sceneggiatore di Hellboy, Peter Briggs, si ritrovò a lavorare con il regista hongkonghese Tsui Hark e il produttore A. Kitman Ho su un progetto tanto ambizioso quanto improbabile: un film live-action di Lupin III, con Jim Carrey nel ruolo del protagonista creato da Monkey Punch. Briggs lo ricorda come "la sceneggiatura più folle che abbia mai scritto". Il progetto, però, non ebbe il tempo di decollare: "Alex Ho, persona adorabile, finì per perdere i diritti, così non se ne fece nulla", ha raccontato.

Non si trattava di un semplice esercizio di stile. Con alle spalle una serie iconica diretta persino da Hayao Miyazaki, Lupin era già una leggenda in Giappone, ma l'idea di farlo sbarcare in Occidente con un attore dalla mimica "da cartone animato vivente" come Carrey prometteva di trasformarlo in un fenomeno globale. Tsui Hark, maestro nell'equilibrare azione e umorismo, avrebbe potuto dare vita a un adattamento in grado di sfuggire alla maledizione delle trasposizioni anime, spesso finite nel dimenticatoio o stroncate dalla critica.
Un'occasione perduta per l'animazione in Occidente
Il mancato arrivo di questo Lupin III americano non fu solo una delusione per i fan, ma anche una potenziale svolta mancata nella storia delle trasposizioni di anime e manga. Con un cast e un team creativo di quel calibro, il film avrebbe potuto anticipare l'apertura del mercato occidentale verso adattamenti di qualità, molto prima che titoli come Old Boy dimostrassero che il passaggio dal disegno alla carne e ossa poteva funzionare.

Come ha osservato Briggs, il progetto sarebbe stato una "prima parte" ideale per conquistare il pubblico americano, creando forse un culto attorno al personaggio ben prima della trasmissione di Lupin III - Parte 2 su Adult Swim nel 2003.
Invece, quello che resta oggi è un affascinante "e se" nella storia della cultura pop: un film che avrebbe potuto avvicinare il mondo di Miyazaki e dell'animazione giapponese al grande pubblico occidentale, ma che, come un colpo ben studiato di Lupin, è svanito nel nulla.