James Bond richiede "attori maturi, i giovani non hanno stabilità mentale" secondo la casting director

Debbie McWilliams, casting director dell'intero franchise di James Bond, ha spiegato i criteri necessari per interpretare sul grande schermo l'agente segreto più celebre al mondo.

James Bond richiede 'attori maturi, i giovani non hanno stabilità mentale' secondo la casting director

Dopo la dipartita di Daniel Craig dal ruolo dell'agente segreto più celebre al mondo, i fan sono in trepidante attesa di sapere chi sarà il prossimo James Bond. Nel frattempo la casting director Debbie McWilliams ha citato dei criteri specifici che servono per interpretare Bond e di come i giovani non abbiano quella stabilità mentale richiesta per il ruolo.

007 No Time To Die 1 1203842
No Time To Die: una foto del protagonista Daniel Craig

"Quando abbiamo iniziato era tutto così diverso. Avevamo provinato tanti giovani attori, ma nessuno di loro aveva la stabilità mentale necessaria e l'esperienza adatta per il ruolo. Non si trattava di una semplice parte, c'era una massiccia responsabilità attorno a quel personaggio iconico. Quindi abbiamo deciso di ripartire da zero" ha dichiarato in una recente intervista ai microfoni di Radio Times.

"Timothy Dalton era conosciuto soltanto per essere un attore shakespeariano. Pierce Brosnan soltanto per i ruoli in TV, lo stesso dicasi per Roger Moore" ha aggiunto la casting director. "Sean Connery non era minimamente conosciuto e in pochi avevano sentito parlare di Daniel Craig. Prima di Bond non era stato protagonista di hit commerciali, per così dire".

007: Uno sprezzante Daniel Craig demolisce gli aspiranti James Bond

Tra i possibili nomi in lizza per il ruolo vi sarebbe il quotatissimo Aaron Taylor-Johnson - che addirittura si dice abbia già incontrato i produttori di Bond - o la new entry Lucien Laviscount, Alfie di Emily in Paris che, si vocifera, sarebbe uno dei candidati preferiti della produttrice Barbara Broccoli.

In attesa di scoprire il prossimo Bond, ha fatto discutere la scelta della Ian Fleming Pubblications di epurare i romanzi sull'agente segreto più celebre al mondo di linguaggio ritenuto razzista e sessismo, ripubblicandoli in forma più edulcorata.