Nei film dedicati alle avventure di James Bond, la persona a capo della ricerca e dello sviluppo tecnologico dell'MI6, Q, è un uomo fin dal 1962.
La CNN ha ora condiviso la notizia che Alex Younger, realmente a capo dell'agenzia di spionaggio britannica, ha rivelato come si tratti di una rappresentazione errata dichiarando: "Nella realtà Q è una donna".
L'identità della persona incaricata di sviluppare gli aspetti tecnologici dell'intelligence non è stata ovviamente rivelata.
Nel mondo di 007 a occuparsi dei gadget e delle innovazioni è sempre stato un agente, interpretato nel corso degli anni sul grande schermo da Desmond Llewelyn, Peter Burton, John Cleese e recentemente, in Skyfall e 007 Spectre, da Ben Whishaw.
Sarà ora interessante scoprire se nel prossimo lungometraggio con protagonista Bond gli sceneggiatori decideranno di "aggiornare" la trama tenendo conto di questa curiosa indiscrezione.
Younger ha infatti sottolineato che le rappresentazioni delle spie nella finzione sono da considerarsi piuttosto superate: "Portano avanti lo stereotipo che si debba essere in un certo modo o provenire da una certa classe sociale per entrare nell'MI6, come ad esempio essere eleganti o aver frequentato Oxford. Io non sono niente di tutto ciò ad esempio. Più persone di provenienza diversa in una stanza contribuiscono a far prendere decisioni migliori in situazioni in cui la pressione e la posta in gioco sono molto alte. Il successo, per me, è avere sempre più abilità tecnologiche e maggiore diversità, in particolare avere più donne coinvolte".