Non è un segreto che la serie già cult Stranger Things deve molto all'immaginario creato nei decenni da Stephen King, e lo stesso scrittore ne è cosciente e entusiasta al tempo stesso:
Watching STRANGER THINGS is looking watching Steve King's Greatest Hits. I mean that in a good way.
— Stephen King (@StephenKing) 17 luglio 2016
Su Twitter e sui vari social si è aperta quindi una vera e propria caccia al riferimento, e molti fan hanno trovato diversi grossi punti di contatto tra It e la serie Netflix dei fratelli Duffer.
I protagonisti di It sono un gruppo di ragazzi, che si chiamano Club dei Perdenti, opposti a un'entità maligna dall'aspetto di un clown, chiamato Pennywise, nel paesino - non realmente esistente - di Derry, nel Maine. I protagonisti di Stranger Things sono un gruppo di ragazzi non esattamente popolari nel loro ambiente scolastico alle prese con una presenza maligna da un altro mondo.
Nella seconda stagione è stato introdotto il personaggio di Bob Newby (un 'eroico' Sean Astin), che rivela in un episodio che da piccolo (anni '50?) era perseguitato da un clown cattivo quando viveva nel Maine, il quale è scomparso solo dopo aver smesso di avere paura:
Bob's parents are from Maine, and he was haunted by an evil clown when he was a kid which would've been in the late 50's #StrangerThings pic.twitter.com/G1SfJiCHRd
— Stranger Facts (@UpsideDownFacts) 29 ottobre 2017
He also found victory over the clown when he stopped showing fear. #Parallels
— Hunter Rdesi (@hradesi14) 30 ottobre 2017
Matt Duffer ha ammesso che non si tratta di un riferimento casuale: "Ho sempre avuto paura dei clown. Avevo questo problema quando ero davvero piccolo quindi quando c'erano dei pagliacci a un party per me era un vero problema. Poi, nel 1990, abbiamo visto la miniserie It e l'interpretazione di Tim Curry nel ruolo di Pennywise mi ha davvero sconvolto. Mi ha segnato in modo profondo. E' stato uno dei primi progetti davvero horror che ho visto e non mi ero mai avvicinato prima al mondo di King".
Lo sceneggiatore ha aggiunto: "Abbiamo pensato 'Sarebbe bello che Bob suggerisse di trasferirsi in Maine, proprio accanto a Stephen King'. Lo scrittore esiste in questo mondo. Alcuni personaggi hanno letto i suoi libri. Ma Bob sicuramente no. Non è affatto interessato a Stephen King perché odia quel tipo di storie".
Altro elemento in comune trovato dal canale Twitter StrangerFacts è una precisa battuta di dialogo di Finn Wolfhard, pronunciata allo stesso modo sia nel film di Andres Muschietti che nella serie Netflix:
Finn Wolfhard says the same line in both #StrangerThings and the movie IT pic.twitter.com/70RvYf1AwG
— Stranger Facts (@UpsideDownFacts) 29 ottobre 2017
La pagina DancingPennywise ha trovato la compatibilità tra la sigla di Stranger Things e l'inquietante balletto di Bill Skarsgård:
PENNYWISE DANCING TO THE STRANGER THINGS THEME SONG pic.twitter.com/NEQdc9G4wn
— Dancing Pennywise (@PPENNYWISEDANCE) 29 ottobre 2017
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