Il traditore agli Oscar 2020, Marco Bellocchio: "Da anarchico pacifista un onore rappresentare l'Italia"

Sarà Il Traditore a rappresentare l'Italia agli Oscar 2020 e Marco Bellocchio si è detto contento, nonostante la sua indole da anarchico pacifista.

Il Traditore rappresenterà l'Italia agli Oscar 2020 e la reazione di Marco Bellocchio non si è fatta certo attendere. Anche perchè il suo film, presentato in primavera a Cannes, è stato preferito a ben 4 candidati di tutto rispetto come Martin Eden di Pietro Marcello, La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi, Il primo re di Matteo Rovere e Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis.

Invece sarà Il traditore a gareggiare nella categoria del Miglior Film Straniero, cosa riempie d'orgoglio Marco Bellocchio: "Sono contento di questa candidatura e devo ringraziare la commissione che l'ha decisa. Gli altri film erano altrettanto degni, ma è andata così. È una possibilità, una chiave per entrare nella grande gara. Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare IL TRADITORE in questo lungo cammino. Pur da vecchio anarchico pacifista e non violento, sento come un onore e una responsabilità rappresentare l'Italia in questa sfida".

La Commissione di Selezione per il film italiano da designare all'Oscar istituita dall'ANICA lo scorso giugno, su incarico dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences che ha comunicato la propria decisione davanti a un notaio, e stata composta da Roberto Andò, Laura Bispuri, Stefano Della Casa, Daniel Frigo, Gianni Quaranta, Mario Turetta, Alessandro Usai, Anne-Sophie Vanhollebeke e Alessandra Vitali. Piena soddisfazione è stata espressa anche da Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, tra i produttori del film (qui la nostra recensione de Il Traditore): "Il Traditore si conferma come un'opera di grande forza narrativa, capace di affermarsi sulla più ampia scena internazionale. Un film che oltre ad aver avuto grandi critiche e ottimi incassi è stato venduto in oltre 70 Paesi e negli Stati Uniti è distribuito dalla Sony. Questo è il primo passo di un percorso lungo e difficile ma sono convinto che il film di Marco Bellocchio ha le gambe, l'originalità e la bellezza per arrivare fino al traguardo finale. Un grazie alla Commissione che lo ha scelto tra gli altri film molto competitivi, e l'augurio di buon viaggio a Marco Bellocchio con il quale abbiamo condiviso molte sfide, allo straordinario Pierfrancesco Favino e ai produttori Beppe Caschetto e Simone Gattoni".