Una saga cinematografica come quella de Il Signore degli Anelli, ai tempi in cui venne prodotta, fu rivoluzionaria per svariati motivi, incluso l'enorme budget che fu concesso alla produzione per portarla a compimento. Peter Jackson, assieme ai produttori della New Line, ha voluto raccontare ai microfoni di Deadline esattamente quanto complicato fu convincere gli Studios a fornirgli una tale cifra.
Non è certo un segreto che i film che compongono la trilogia de Il Signore degli Anelli abbiano necessitato di un budget elevatissimo, specialmente per il periodo in cui furono realizzati, ma non tutti conoscono i retroscena della loro produzione, a partire dal fatto che Jackson - un regista relativamente poco conosciuto all'epoca - inizialmente aveva totalmente mancato l'obiettivo per quanto riguardava le finanze necessarie per girare le pellicole, perché la sua richiesta fu di 60 milioni di dollari per film.
"Non so se stesse cercando di confondermi di proposito o davvero non avesse idea dei soldi che ci sarebbero voluti, ma quando mandammo il nostro team produttivo a Wellington per assestare la situazione, ci dissero che il primo non avrebbe necessitato di meno di 120 milioni" ricorda Bob Shaye, founder di New Line "Sono andato da Rolf Mittweg [il CEO di New Line International] e gli ho detto 'Dovremo cambiare la percentuale e i prezzi per la distribuzione internazionale perché Peter si è sbagliato. Non puoi fare questo film per meno di 60 milioni'. E Rolf rispose 'Vogliamo fare questo film e lo faremo'. Così accettammo la cosa".
Ma il rischio fu enorme, soprattutto perché tutti e tre i film furono girati insieme, come aveva espressamente richiesto Jackson, e spendere una tale cifra moltiplicata per tre quando non ancora si avevano davanti i numeri in termini di successo e popolarità del primo... Beh, non era certo una decisione da poco.
Per questo fu mandato sul set il produttore Barrie Osborne, per consegnare un messaggio al regista.
"Quello fu il periodo in cui New Line era particolarmente arrabbiata con noi per la questione del budget" racconta Jackson "Quella volta credo ci fosse Viggo Mortensen con me, e in quel momento arrivò Barrie. Disse 'Ho gli studios al telefono, devi parlare con Michael Lynne di New Line'. Io gli chiesi il perché, e lui rispose 'Oh, ti minaccerà di farti causa e vendere la tua stessa casa per coprire i costi aggiuntivi'".
"Barrie era solo il messaggero, ma quello fu uno dei pochi momenti in cui mi infuriai" aggiunge Jackson "Gli dissi 'Senti, di a Michael Lynne che sto girando questo fottuto film e sto facendo del mio meglio, e non interromperò la giornata di lavoro per una telefonata del genere'. Barrie prese il telefono e se ne andò".
Per fortuna, una delle scelte più felici che potessero fare qualche tempo dopo fu quello di organizzare uno screening in anteprima di 26 minuti del film (del costo di 2 milioni di dollari e con tanto di party a tema) al Festival di Cannes del 2001.
"Tutti pensano che il momento decisivo nel decretare il successo di un film sia il botteghino del week-end di apertura, ma credo che lo screening di Cannes fu il nostro, almeno in termini di allure per i distributori" rivela Jackson "Il successo del film nei primi giorni dall'uscita sarebbe dipeso in gran parte dall'operato di questi distributori, della promozione e del marketing che avrebbero ideato nei vari territori. E quello che fece Cannes fu motivarli e unirli, nel senso che fu lì che realizzarono quanto grande poteva essere questo progetto se ci si fossero impegnati al massimo".
E il resto è storia...