Il primo capitolo della trilogia de Il signore degli anelli compie 20 anni e il suo interprete Elijah Wood riflette sulle differenze tra l'epoca presente e quella in cui la saga di Peter Jackson è stata girata. Secondo l'attore oggi girare il film nello stesso modo sarebbe impossibile per via della troppa attenzione dei media e del pubblico.
Il signore degli anelli si è rivelato un progetto mastodontico: una trilogia girata in Nuova Zelanda con un budget di 281 milioni nella massima segretezza non potrebbe essere realizzata nella stessa maniera oggi che più niente è sacro su internet.
"C'era un grande senso di mancanza di supervisione" ha ricordato Elijah Wood in un'intervista con il New York Times. "Peter e il suo vasto team hanno avuto il permesso di realizzare i film nel modo in cui volevano, senza troppe ingerenze esterne".
Peter Jackson aveva presentato il progetto alla Miramax già nel 1995, ma quando lo studio e il boss Harvey Weinstein hanno chiesto tagli di due ore e modifiche approfondite della storia, Jackson ha preferito puntare su New Line, che ha offerto maggior libertà creativa.
"Ciò non significa che lo studio non avesse paura o non nutrisse preoccupazioni. Conoscevano il rischio di fare questi film uno dopo l'altro", ha continuato Wood. "Non so se Peter sarebbe in grado di farli allo stesso modo oggi."
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Secondo l'attore l'ubiquità dei rumor, delle fughe di notizie e della fascinazione dei fan probabilmente impedirebbero al film di essere realizzato nello stesso modo, in una "bolla" relativamente stretta:
"Guardate, anche Internet è diverso. C'era meno controllo sui film, si sapevano molte meno cose. Siamo stati in grado di fare i film in una bolla. Abbiamo avuto anche noi qualche problema, ogni tanto qualche fotografo si appostava su una collina, ma erano minori. Non so se sarebbe possibile oggi. Adesso il mondo è online e chiunque ha accesso a qualsiasi cosa".