Ha appena compiuto 93 anni ma sullo schermo balla come se fosse ancora un ragazzino. Dick Van Dyke lo ha dimostrato in pieno nella sequenza in cui danza sopra la scrivania in Il ritorno di Mary Poppins, lasciando letteralmente di stucco l'intera crew. Perché non c'è stato bisogno di nessun aiuto o trucco: è veramente lui a saltellare su e giù al ritmo di musica. Tanto che il regista Rob Marshall non è riuscito a trattenere le lacrime dalla commozione al momento delle riprese.
E dire che l'idea di scritturare Dick Van Dyke ne Il ritorno di Mary Poppins poteva essere un azzardo. Eppure non poteva essere altrimenti. Lui è l'unico a recitare nel sequel dedicato alla tata volante più famosa della storia del cinema. Nel primo Mary Poppins, quello mitico con Julie Andrews, aveva addirittura due ruoli: il primo era quello dello spazzacamino Bert, il secondo nello scorbutico banchiere Mr. Davies. Il caso ha però voluto che al momento di fare il casting, Van Dyke avesse la stessa età di Mr. Davies, perciò è venuto naturale proporgli stavolta la parte di suo figlio, Mr. Davies Jr. Il regista Rob Marshall oltretutto non era mimimamente preoccupato che non fosse all'altezza della sfida; l'aveva incontrato a Malibù in un negozio "e stava letteralmente ballando su e giù per i corridoi mentre faceva la spesa".
Per ogni evenienza però, al momento del ciak, Marshall aveva comunque ideato un piano di emergenza insieme al coreografo John DeLuca. In caso di difficoltà, una sedia e uno sgabello sarebbero serviti come guida per Dick Van Dyke, mentre la presenza in scena di Emily Blunt (Mary Poppins) e Lin-Manuel Miranda (il lampionaio Jack) sarebbe servita nel caso avesse avuto bisogno di una mano per alzarsi sopra la scrivania. L'attore però non solo non ha avuto bisogno di simili accorgimenti, ma si è letteralmente scatenato sul set tanto da lasciare tutti senza fiato e ha rigirato tutto per ben quattro volte di fila per assicurarsi che il regista avesse la scena perfetta. "Non riuscivo a dire 'taglia' mentre giravamo", assicura Rob Marshall; mentre Emily Blunt sostiene che dimostra molti meno anni di quelli che ha realmente: "È ancora così vivo, - dice - così acuto e ha quegli occhi blu poi...".
Lo stesso Van Dyke ha spiegato al New York Times che fare quella parte è stato piuttosto semplice: "Io ballo sempre. Lavoro tutti i giorni, principalmente in piscina. Vado in palestra e faccio un po' di sollevamento pesi". Il problema semmai era un altro: assicurarsi di sembrare un perfetto inglese. Questo perché il suo accento, nel film del 1964, era stato pesantemente criticato all'epoca. "Non mi è mai andata giù questa cosa del mio atroce accento cockney del primo film. Non lo ha mai dimenticato nessuno per ben sessant'anni". Per questo motivo si è avvalso di un coach di dizione che lo ha costantemente seguito mentre giravano. "Stavolta - dice - non rideranno più di me".
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Uscito in Italia lo scorso 20 dicembre, il film - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione de Il ritorno di Mary Poppins - segue le vicende di Michael, ormai adulto, che vive ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi. Con lui c'è ancora la sorella Jane, i figli Annabel, John e George, nonché la governante Ellen. Quando Michael subisce una perdita personale, Mary Poppins ritornerà a farsi viva nella famiglia Banks e, insieme con lo spazzacamino Jack, userà le sue abilità magiche per aiutare a far riscoprire alla famiglia la gioia e la meraviglia che hanno perduto da troppo tempo.