Il lago dei cigni al Torino LGBT Film Festival

Il coreografo e danzatore Matthew Bourne incontra il pubblico stasera a Torino per presentare la versione 3D del balletto diretta da Ross MacGibbon.

Grande attesa sabato 21 aprile per l'evento speciale della 27a edizione del Torino GLBT Film Festival - Da Sodoma a Hollywood, diretto da Giovanni Minerba, e realizzato in collaborazione con TorinoDanza: l'anteprima europea del film di Ross MacGibbon, versione 3D del balletto Il lago dei cigni del danzatore e coreografo inglese Matthew Bourne. Ospite d'onore, Bourne incontrerà il pubblico alle 18.00, prima della proiezione, presso la Multisala Cinema Massimo, mentre domani alle 11.00 sarà al Teatro Vittoria (via Gramsci, 4), per un incontro coordinato dal giornalista de La Stampa Sergio Trombetta.

Straordinario successo del West End londinese dal 1995, il Lago dei cigni di Matthew Bourne e della sua compagnia di danza New Adventures è una reinterpretazione del balletto di Tchaikovsky. Una versione iconoclasta in "rosa" del classico russo che rimpiazza il tradizionale corpo di ballo femminile con un ensemble al maschile. Grazie al 3D l'impatto della performance è amplificato: l'illusione accompagna il pubblico tra le quinte. Le multi-camera 3D offrono riprese lungo le diagonali, giochi di plongée e contre-plongée tra colori e simbolismi del principe e del suo amato cigno.

Tra i film di sabato si segnala l'israeliano Joe + Belle di Veronica Kedar, della sezione Lesbian Romance, Mai più senza di te, candidato al Queer Award, premio istituito da quest'anno e assegnato dalla giuria composta da studenti dell'Istituto Europeo di Design. Il film è un esilarante road movie che strizza l'occhio al camp di John Waters, una dark comedy che mostra come si possa ironizzare, e sdrammatizzare, anche sulla delicata situazione israelo-palestinese.

Per il Concorso lungometraggi sarà proiettato Keep the Lights On di Ira Sachs. La storia di un appuntamento dell'ultimo minuto nel quale Erik, documentarista danese dal carattere instabile, incontra Paul, avvocato che nasconde la propria omosessualità. Due anni dopo Erik e Paul vanno a convivere. La vita di coppia è complicata, fino a che punto si spingeranno pur di rimanere insieme?

Nella stessa sezione anche Skoonheid (Beauty) di Oliver Hermanus, che segue la storia del quarantenne sudafricano François che incontra Christian, giovane e attraente figlio di un amico. Un film inquietante ma controllato che, nelle sue rigorose geometrie, segue il punto di vista "disturbato" del protagonista, accompagnandolo verso la deriva.
Per la sezione Cinemascape König des comics (King of Comics) di Rosa von Praunheim, documentario sull'irriverente, anarchico e acuto Ralf König, autore di fumetti simbolo della comunità GLBT tedesca e internazionale e considerato un genio del fumetto. König ripercorre la sua vita, legge i suoi fumetti come fossero poesie e racconta la propria carriera a Rosa von Praunheim. Lo strabiliante incontro tra due sfacciate e stravaganti icone gay.

Tra i documentari in concorso Call Me Kuchu di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worral. Dopo The Kuchus of Uganda (al Torino GLBT Film Festival del 2010), un'altra testimonianza di denuncia sulla realtà ugandese, dove discriminazioni, violenze e omicidi a sfondo omofobo sono all'ordine del giorno. La drammatica parabola dell'attivista David Kato, strenuo oppositore della proposta di legge tesa a rendere illegale e punibile (anche con la morte) l'omosessualità. La grande risonanza avuta nel mondo con la sua lotta non l'ha salvato da un tragico destino: il 26 gennaio 2011 è stato ritrovato cadavere nella sua abitazione. Un documentario possente, vincitore del Teddy Award alla Berlinale 2012.