Tramite un post sui social, Patricia Gucci ha condannato House of Gucci, il nuovo film di Ridley Scott, accusandolo di ritrarre come un delinquente suo padre Aldo Gucci, interpretato in questo caso da Al Pacino.
Nelle ultime settimane i riflettori italiani ed internazionali si sono accesi su House of Gucci, film in cui sarà raccontata la storia di Patrizia Reggiani, mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci. Le riprese del lungometraggio proseguono da diversi giorni su territorio italiano, toccando Milano, Firenze e Roma. E se la maggior parte delle persone non aspetta altro che vedere all'opera i vari Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto e via dicendo, non mancano certo coloro che invece già condannano l'opera a prescindere. Dopo la stessa Patrizia Reggiani, che ha accusato Scott ma soprattutto Lady Gaga di non averla contattata per conoscere maggiormente la sua persona, sono giunte anche le critiche di Patricia Gucci, figlia di Aldo Gucci (a sua volta figlio di Guccio, fondatore della celebre casa di moda, e fratello di Rodolfo, padre di Maurizio).
La donna ha scelto il suo account Facebook per esternare pubblicamente la sua rabbia nei confronti di House of Gucci. Patricia ha infatti condannato il film di Ridley Scott ed in particolare l'immagine che emerge di suo padre. "Dopo aver visto le immagini in anteprima di House of Gucci, non posso stare a guardare. Mio padre, Aldo Gucci, che ha trasformato Gucci da un unico negozio a Firenze ad un fenomeno globale durante i suoi 30 anni come Presidente, è ritratto come un minuscolo delinquente sovrappeso, quando in realtà era alto, magro e con gli occhi azzurri. Era la personificazione dell'eleganza, applaudito dai reali, dai capi di stato e dalle leggendarie star di Hollywood. Nel film è interpretato da Al Pacino, l'attore noto per il suo ruolo ne Il Padrino come mafioso e in Scarface come spacciatore, stigmatizzando generazioni di italiani e latini".
La donna ha quindi puntato il dito contro la sceneggiatura del film, accusata di basarsi su un libro mai autorizzato dalla famiglia Gucci, ovvero The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed: "La sceneggiatura è basata su un libro di un autore che non ha mai incontrato mio padre ed è incentrato su Patrizia Reggiani, un'assassina condannata, e su mio cugino Maurizio Gucci, che ha messo spietatamente da parte lo zio in un'ostile acquisizione prima di far crollare l'impresa. Ed ora li vedi glorificati da Hollywood e dall'acclamato regista Ridley Scott".
Patricia Gucci ha quindi proseguito parlando di Maurizio Gucci, figlio di suo zio Rodolfo, che nel film sarà interpretato da Adam Driver: "Maurizio doveva tutto a mio padre che lo prese sotto la sua ala quando era giovane e lo trattava come un figlio. Aldo Gucci non era impeccabile. Aveva un carattere forte e governò con un pugno di ferro. La sua tenacia è stata abbinata alla fedeltà eterna verso la sua famiglia e si è guadagnato il rispetto di tutti coloro che hanno lavorato con lui, me compresa. Molte persone devono la loro carriera a lui. Il successo di Gucci, e la franchigia Made in Italy che ha contribuito a lanciare innumerevoli marchi negli anni, è in gran parte dovuto a lui".
Nella parte finale del post, destinato a far discutere, Patricia Gucci sottolinea il suo desiderio di veder rispettata fino in fondo la memoria di suo padre: "Il ricordo di mio padre è troppo prezioso per essere diffamato. Non è più qui per difendersi da questo apparente vilipendio. Per difendere la sua eredità, ho pubblicato il mio libro di memorie nel 2016 ed ho rifiutato molte offerte per realizzare un adattamento cinematografico per paura che i veri eventi ed i personaggi venissero falsati per guadagno commerciale. La storia non va rivisitata nell'interesse della vendita di più libri e servizi di streaming. Nel 2021 ricorre il 100° anniversario di Gucci come marchio, 70 dei quali come azienda di famiglia. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il genio che era Aldo Gucci".