Dal 1 maggio è disponibile in streaming Hollywood, la nuova miniserie di Netflix ideata da Ryan Murphy e Ian Brennan. E proprio il papà di Glee e American Horror Story ha raccontato in un'intervista l'idea dietro il suo finale, come anche della serie stessa.
"Ero interessato all'idea di riportare in superficie un pezzo di storia ormai seppellito" ha spiegato Murphy all'Hollywood Reporter "Volevo mettere in luce queste tre persone con cui sono praticamente cresciuto e da cui ero ossessionato: Rock Hudson, Anna May Wong e Hattie McDaniel. Tutti loro erano in un qualche modo dei pionieri a cui Hollywood non ha riservato il trattamento che avrebbero in realtà meritato. Non gli ha permesso di essere ciò che erano. Cercavano continuamente di essere qualcosa che in realtà non erano, e non hanno avuto esattamente un lieto fine".
Ma l'idea di Hollywood ha cominciato a prendere realmente forma una volta ultimato American Crime Story - The Assassination of Gianni Versace, in cui recitava uno dei suoi fedelissimi dai tempi di Glee, Darren Criss. "Poi una sera, dopo Versace, ero a cena con Darren e abbiamo iniziato a parlare dell'idea di realizzare qualcosa di più ottimistico e spensierato, di più felice, magari sui giovani e la gioventù. E a un certo punto siamo finiti a parlare di questa stazione di servizio (Golden Tip Gasoline), e mi stava davvero interessando il fatto che le persone la frequentassero perché altrove non gli era permesso essere loro stessi".
Da lì è stato "facile" trovare lo spunto giusto, qualcosa che collimasse con i suoi ideali e le sue passioni: "Credo fermamente nell'idea che se puoi vederlo, puoi diventarlo" afferma Murphy.
"Così ho avuto questa epifania, di mettere insieme tutte queste cose e riscrivere il finale di tante di queste leggende - a proposito, qui potete leggere il nostro approfondimento sul finale di Hollywood - circondandole di personaggi che non esistevano, ma in grado di cambiare il panorama ed essere ricompensati; personaggi che fossero in grado di dar vita a una rivoluzione. Mi appassionava davvero quest'idea revisionistica".