Hollywood, quante speranze ci sono per una seconda stagione della miniserie targata Netflix ideata da Ryan Murphy e Ian Brennan? Ne parla Murphy in un'intervista con l'Hollywood Reporter.
"È stata creata come miniserie da una stagione; questo è stata l'intenzione. In caso di successo? Non lo so. Potrei immaginare qualcosa del tipo 'Beh, come sarebbe il mondo dopo?' Non seguirei più i personaggi. Ma, a 20 anni dopo? Non lo so. Non è qualcosa a cui sto pensando; con Netflix non ne abbiamo discusso, e non lo faremo a meno che non sia un successo strabiliante" ha rivelato Murphy.
"_Ho realizzato questi show antologici come American Horror Story e American Crime Story, ma non è questo che è Hollywood, non è stato ideato in quel modo. Dovevano essere 7 episodi, ed è questo che è alla fine".
Ma allora quel "L'inizio" al posto del classico "Fine" al termine della stagione?
"Quello è perché ho visto la versione definitiva, e quando diceva 'Fine', mi sono detto 'Non voglio che siala fine, perché l'inizio di così tante cose'. Perciò lo abbiamo cambiato la targa, perché la mia reazione emotiva è stata così fortealla sua vista. È un po' come quando dici 'Vorrei che questo persone potessero continuare a vincere, E forse, in questa forma, possono". E a proposito di fine, qui potete leggere il nostro approfondimento sul finale di Hollywood, la sognante serie di Ryan Murphy che rivisita alcune delle storie meno fortunate della Mecca del Cinema.