A pochi giorni dall'annuncio della Warner, che ha deciso di posticipare al prossimo anno l'uscita di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, sollevando un polverone tra i fan della saga, Daniel Radcliffe ha concesso una lunghissima intervista al New York Times nella quale ha parlato di sè, delle sue passioni - la musica, il cricket e la recitazione - della sua spiritualità, del suo debutto come attore, del suo rapporto con il teatro e con gli attori della saga di Harry Potter (in particolare con Gary Oldman, che considera il suo modello di riferimento e che probabilmente rivedremo nell'ultimo film del franchise) ma soprattutto ha anticipato qualche dettaglio sul sesto film di Harry Potter e sul primo episodio di quello che sarà il capitolo finale della saga, I doni della morte.
Innanzitutto Radcliffe si è detto dispiaciuto del fatto che l'uscita del film sia stata spostata a luglio 2009, una decisione che gli era stata comunicata il giorno prima dell'annuncio ufficiale, e ha confermato che le riprese di Harry Potter e i doni della Morte inizieranno a febbraio e dureranno 14 mesi.
Per quanto riguarda il Principe Mezzosangue invece, ha anticipato che le sequenze con Albus Silente e Lord Voldemort saranno quelle più dark, ma ci sarà anche da divertirsi durante le scene che condivide con Rupert Grint. A tale proposito ha raccontato un simpatico retroscena accaduto sul set, quando ha cercato di far ridere Grint che si accingeva a girare la scena del bacio con Lavanda Brown, che è interpretata da Jessie Cave, con la quale tra l'altro si è trovato a lavorare bene.
Per quanto riguarda i suoi futuri progetti infine, Radcliffe ha confermato il suo interesse in una biopic su Dan Robert Eldon, un fotoreporter inglese che fu ucciso a Modadiscio nel '93, ma ritiene che al momento sia ancora presto per ritenere effettivo il suo coinvolgimento nel progetto.