James Woods torna alla carica contro la Disney. Stavolta non ha apprezzato la decisione di far riassumere James Gunn alla regia de I guardiani della galassia 3 e in un tweet al vetriolo, rimarca come tutto ciò sia un vero e proprio controsenso, se confrontato con il caso dell'attrice di Pappa e ciccia, Roseanne Barr.
James Woods, non nuovo a polemiche contro la Disney - vedi il caso del boicottaggio a Captain Marvel - ha così commentato il reintegro di James Gunn nel franchise Guardiani della Galassia: "Oh, e quindi anche Roseanne Barr torna al lavoro su Pappa e Ciccia? Ah, no...". L'attrice e comica statunitense Roseanne Barr era la protagonista della serie Tv citata da Woods, trasmessa dalla ABC, di proprietà della casa di Topolino. In seguito però ad alcune frasi a sfondo razzista su Valerie Jarret, all'epoca consigliera dell'ex presidente Barack Obama, era stata estromessa non solo dallo show e ma anche dallo spin-off successivo. Un trattamento durissimo, seguito da numerose polemiche in rete e sulla stampa.
La situazione per molti aspetti è simile a quella vissuta da James Gunn, ma con esito finale opposto. Anche lui era stato allontanato dopo che erano emersi alcuni vecchi tweet, datati tra il 2008 e il 2011, in cui si era espresso in modo poco ortodosso su temi delicati come l'omosessualità ad esempio. Il regista si era poi scusato, sottolineando che fossero battute umoristiche indubbiamente troppo pesanti. Ma ciò non era, inizialmente, bastato a placare gli animi. La sua esclusione dal nuovo progetto Marvel aveva però allo stesso tempo creato fortissime critiche verso la Disney, con prese di posizione a favore di Gunn sia da parte dell'intero cast de I guardiani della galassia, sia da molti fan.
La recentissima riassunzione è stata perciò un fulmine a ciel sereno, soprattutto perché nel frattempo Gunn era passato dalla parte degli "avversari" della DC/Warner con il compito di fare un reboot di Suicide Squad. In questo modo ora si ritroverà, caso più unico che raro, a dirigere due cinecomic dietro l'altro passando da una casa di produzione all'altra, senza soluzione di continuità.