George R.R. Martin dice la sua su Ant-Man e i villain Marvel

Il romanziere de Il trono di spade ha un'opinione ben precisa riguardo ai difetti delle pellicole Marvel, anche di Ant-Man, che ha comunque molto apprezzato.

Il romanziere delle Cronache del ghiaccio e del fuoco e ispiratore della serie HBO Il trono di spade George R.R. Martin non può fare a meno di esprimere le sue opinioni, peraltro assai nette, sul mondo dell'arte. Il suo ultimo bersaglio sono i blockbuster Marvel Studios, in particolare Ant-Man.

In un recente blog Martin ha scritto di aver amato molto il film diretto da Peyton Reed. "Un paio di critici lo hanno definito il miglior film Marvel di sempre. La penso più o meno così anche io. Per me è secondo solo al film su Spider-Man di Sam Raimi, quello con Doc Ock" spiega lo scrittore. "Mi è piaciuto più del primo The Avengers e molto più del secondo, più di Thor, molto più del secondo e del terzo Iron Man e forse anche un po' più del primo (anche se è uno dei miei preferiti)."

Dopo questa premessa positiva, George Martin lancia la bomba, lamentandosi di un aspetto non certo secondario nel mondo Marvel. Non solo lo scrittore avrebbe voluto vedere più Wasp, ma è stato deluso dalla scelta del villain. "Sono stanco di questi film Marvel in cui il cattivo ha gli stessi poteri dell'eroe. Hulk combatteva Abomination, che in sostanza è un Hulk cattivo. Spider-Man combatte Venom, che è uno Spider-Man cattivo. Iron Man combatte Ironmonger, un cattivo Iron Man. Che noia. Vorrei molti più film in cui l'eroe e il cattivo hanno poteri differenti. Questo renderebbe l'azione più interessante."

George Martin sembra anche piuttosto sospettoso riguardo la passione della Marvel per le ammucchiate di eroi. "In Ant-Man c'è molta azione, ma non abbastanza da soffocare plot e personaggi. Questo era il mio problema con Avengers: Age of Ultron e anche con i film precedenti. Un film di supereroi ha bisogno di una buona dose d'azione, combattimenti ed esplosioni, ma queste cose funzionano meglio quando ci sono dei personaggi di cui ci importa qualcosa e se si buttano nella storia troppi personaggi manca il tempo per svilupparne adeguatamente la psiche."