Uno dei film più sconvolgenti di Michael Haneke torna nelle sale italiane in versione restaurata grazie ad I Wonder Classics, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d'autore: si tratta di Funny Games. Presentato al Festival di Cannes nel 1997, è un thriller crudo e affascinante che presenta una potente riflessione sull'impatto della violenza nei media. È uno dei lavori più radicali di Haneke: l'occhio del regista non mitiga alcuna scena, sfidando l'innocenza dello spettatore e costringendolo a prendere posizione su quanto accade nel film.
Michael Haneke, nato a Monaco di Baviera nel 1942, ha vinto il Grand Prix della Giuria al festival di Cannes nel 2001 con La pianista. La sua trilogia composta da Il settimo continente (1989), Benny's video (1992) e 71 frammenti di una cronologia del caso (1994) descrive le conseguenze della violenza dei media. Funny Games ne è il completamento. A dieci anni dall'uscita, nel 2007, Michael Haneke ha diretto il remake americano a cui hanno preso parte Naomi Watts, Tim Roth, Brad Pitt e Brady Corbet.
Funny Games sarà nei cinema dall'11 dicembre.
Il grande cinema di Michael Haneke: amore, odio e altri "funny games"
Di cosa parla Funny Games?
Sembra una normale vacanza al lago, come ne hanno fatte tante, per Anna, Georg e il loro figlioletto Georgie: la casa è pulita, le provviste sono in frigo e la barca è pronta a essere calata in acqua. Finché due ragazzi dai modi apparentemente cortesi si presentano alla loro porta. Dando il via a una spirale di violenza dagli esiti del tutto imprevedibili.