Fortuna, il film non sarà sequestrato: il tribunale ne riconosce il valore artistico

Fortuna, il film di Nicolangelo Gelormini, non è stato censurato dal tribunale che ne ha riconosciuto il valore artistico, rigettando così la richiesta del ritiro dalle sale.

Il tribunale di Napoli ha rigettato la richiesta di ritirare dalle sale cinematografiche Fortuna, il film di Nicolangelo Gelormini, decidendo di non censurare la pellicola e riconoscendone il valore artistico; secondo il giudice la vicenda narrata nel film non implica danno o dolo ai familiari e non lede il diritto alla privacy e all'oblio.

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Fortuna: Cristina Magnotti e Valeria Golino in una scena

La pellicola narra la tragica vicenda di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni del Parco Verde di Caivano abusata e uccisa da un pedofilo, Raimondo Caputo, condannato all'ergastolo insieme alla sua ex convivente Marianna Fabozzi, che deve invece scontare 14 anni per non aver impedito all'uomo di abusare delle sue stesse figlie.

Il magistrato ha specificato che nei titoli di testa è scritto molto chiaramente che, pur partendo dalla tragica fine di Fortuna, il film è frutto della fantasia degli sceneggiatori e ha condannato il padre della bambina, Pietro Loffredo, a pagare le spese processuali di Rai Cinema, Dazzle Comunication, Indico Film e Wonder Pictures, per un totale di 12.000 euro.

A proposito di questo provvedimento e del film di Gelormini, di cui abbiamo parlato nella recensione di Fortuna, l'avvocato Angelo Pisani ha dichiarato: "Si tratta di un provvedimento ingiusto e doloroso, che impugneremo in ogni sede perché si veda giustizia non violazioni umane. È impensabile pensare che l'arte possa avere libertà di violare ogni diritto, i grandi pensano di vincere sui piccoli ma i bambini crescono e presenteranno il conto alla società delle ingiustizie subite e della mortificazione di ogni valore."