Dopo il passaggio a Locarno, il documentario di Paolo Cognetti Fiore Mio inaugurerà la 65° edizione del Festival dei Popoli, a Firenze dal 2 al 10 novembre. Svelato oggi il trailer del film, che arriverà nei cinema come evento speciale il 25, 26 e 27 novembre.
"Seguo e ammiro da tempo il lavoro di Paolo Cognetti" dichiara il direttore dei Popoli Alessandro Stellino "e sono molto felice di poter presentare in apertura di festival questo suo splendido esordio alla regia, in cui il pubblico ritroverà molti dei temi esplorati con passione e sensibilità nella sua letteratura. Fiore mio è un film che parla al cuore delle persone e che tocca temi profondi su un piano collettivo, facendo anche affiorare quesiti esistenziali che riguardano tutte e tutti in prima persona. Non si tratta solo di un'opera eccellente dal punto di vista tecnico e della resa cinematografica: è un film di paesaggi interiori, di solitudini che dialogano, di scelte di vita che hanno a che fare con la fede nell'essere umano e in qualcosa di più grande, e porta lo spirito di chi guarda a desiderare di levarsi in volo e superare ogni ostacolo".
Di cosa parla Fiore Mio
Dopo il successo de Le otto montagne, adattamento del suo omonimo romanzo interpretato da Alessandro Borghi e Luca Marinelli, Fiore Mio segna l'esordio alla regia di Paolo Cognetti in un'opera che pone al centro la sua passione per la montagna, luogo di incontri e scoperte, spazio geografico ma anche dimensione interiore. Quando nell'estate del 2022 l'Italia viene prosciugata dalla siccità, lo scrittore assiste per la prima volta all'esaurimento della sorgente nei pressi della sua casa a Estoul, piccolo borgo a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson, in Valle d'Aosta. Un avvenimento che lo turba profondamente e che lo spinge a raccontare la bellezza delle sue montagne e di ghiacciai destinati a sparire o mutare per sempre a causa della crisi climatica. Cognetti ci conduce così sulle cime del Quintino Sella, dell'Orestes Hutte e del Mezzalama, attraverso paesaggi mozzafiato e incontri con chi nella montagna ha trovato, prima che una casa, un vero e proprio luogo del sentire.
Al suo fianco, tra i personaggi che appaiono nel film, l'inseparabile cane Laki e il cantautore Vasco Brondi, amico fraterno dell'autore e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un'intera colonna sonora. Per il documentario, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, Ascoltare gli alberi. Fiore mio, la traccia presente nel finale e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom, divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.