Il protagonista di Figli, Valerio Mastandrea recita un monologo di Mattia Torre. Il film è attualmente al secondo post del boxoffice in Italia e rappresenta l'ultima eredità del regista venuto a mancare dopo una lunga malattia.
Dal 23 gennaio è in sala Figli, l'ultimo film di Mattia Torre, il regista scomparso prematuramente lo scorso luglio. Dopo il monologo I figli ti invecchiano letto e interpretato a E poi c'è Cattelan a teatro, Valerio Mastandrea torna in tv a leggere, anzi a recitare, un nuovo monologo tratto dal film.
Questa volta l'attore si esibisce davanti al pubblico de LA 7. Anche questo monologo, come il precedente, è destinato a diventare virale, si parla ancora del rapporto tra genitori e figli, delle varie tipologie di genitore. Ci sono i maniacali il cui bambino è "ricoperto di ogni attenzione con i danni che comporta". Poi si parla dei genitori che impongono le loro scelte ai bambino "non possono mangiare merendine, guardare la tv". Ci sono i milionari "che appaltano alle tate il 100 per cento dei figli".
Andrea poi arriva ai genitori separati, single "infelici e tempestati di sensi di colpa di matrice cattolica" dei genitori con più' di due figli il cui equilibrio "può franare da un momento all'altro". Poi arriviamo ai giovanissimi "flessibili dinamici non hanno paura di niente - dice Andrea aggiungendo - ma in Italia non ne abbiamo".
Tutti i genitori vanno in crisi ci raccontava Mattia Torre, ma cosa hanno in comune tutti i genitori? Ecco la risposta, di Mattia Torre: "la strana violenza con cui puliscono la bocca del bambino con il fazzoletto, dopo le prime due la terza passata è quella violenta...come a dire bambino mi stai sul cazzo".