Festival dei Popoli 2014: presentato il programma

Il festival internazionale del film documentario a Firenze dal 28 novembre al 5 dicembre. 83 documentari per raccontare, informare, emozionare. Tra gli ospiti lo scrittore Erri De Luca.

Le gesta dei pirati dei mari della Somalia in Last Hijack, affascinante incrocio tra documentario e animazioni; la leggenda del punk rocker Johnny Thunders in Looking for Johnny; i segreti della maison di moda Dior nel documentario Dior and I; la musica, la vita privata, la politica del grande Fela Kuti in Finding Fela!; il ritratto dell'attivista ucraina Oksana Shacko in Je suis Femen e l'evoluzione della rivolta di Kiev che diventa rivoluzione in Maidan. E poi la campagna elettorale per chi comanderà al Cremlino in The Term e la cruda realtà siriana nello sconvolgente Silvered Water, Syria Self-portrait. Le immagini spettacolari del mondo acquatico delle isole del Borneo in Walking Under Water (serata in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo nell'ambito della mostra Equilibrium) e un John Malkovich in veste di regista teatrale in Le Paradoxe de John Malkovich. Sono alcuni delle storie raccontate nei documentari presentati alla 55/ma edizione del Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario - che si terrà dal 28 novembre al 5 dicembre a Firenze al cinema Odeon, Spazio Alfieri, Istituto Francese e all'Auditorium di Sant'Apollonia. Il festival, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, si svolge nell'ambito della "50 giorni di cinema internazionale a Firenze" coordinata da Fondazione Sistema Toscana (FST).

Il programma si compone di 83 documentari di provenienza internazionali suddivisi per sezioni: Concorso Internazionale (corti, medi e lungometraggi inediti in Italia); Panorama (sezione dedicata alla produzione italiana); Eventi Speciali (film ad alto contenuto spettacolare e temi di grande attualità); la retrospettiva dedicata al regista olandese Jos de Putter, narratore di talento, e l'omaggio al regista francese Vincent Dietrue che ha raccontato l'Italia dagli anni '70 a oggi. Tra le novità di questa edizione due sezioni non competitive: Sui generi(s), selezione di documentari che si rifanno ai grandi generi classici: dal western all'horror; dalla fantascienza all'erotico; e Reality is More, che propone storie vere che vanno al di là della nostra immaginazione. La sezione I mestieri del cinema presenta un omaggio a Dominique Auvray, montatrice di fiducia di registi del calibro di Marguerite Duras, Wim Wenders, Philippe Garrel, Vincent Dieutre e tanti altri. Durante il festival si svolgerà Doc at Work, co-production market con presentazione di progetti e rough cuts ad esperti internazionali, workshop, incontri con gli autori. Per facilitare gli spettatori nella scelta dei film da non perdere, il programma del festival prevede una serie di percorsi tematici: dalle arti alla moda, dalla famiglia all'ambiente, dalla politica all'attualità. Anche quest'anno lo slogan del festival è "Reality is More": un claim che sottolinea l'importanza di documentare la realtà e la quotidianità come atto politico.

L'inaugurazione è affidata alla prima italiana di See no Evil di Jos de Putter, splendida docu-favola che ha per protagoniste tre scimmie: Cheeta, noto per i suoi ruoli da attore nei film di Tarzan; Kanzi, la scimmia più intelligente al mondo, che dopo anni di studi riesce in parte a comunicare attraverso il linguaggio umano, e Knuckles, utilizzata per test che hanno lasciato cicatrici indelebili sul suo corpo e sulla sua mente. L'ultimo film di Jos de Putter è un bellissimo e intenso viaggio nei meandri più profondi dell'essere umano, che si specchia negli occhi di chi è al di là del bene e del male. Alle ore 21.00 la prima italiana di Last Hijack di Tommy Pallotta e Femke Wolting sulle fosche imprese dei pirati somali. Il documentario guarda alla situazione della Somalia contemporanea - capitale mondiale della pirateria - attraverso gli occhi degli uomini che da anni assaltano le petroliere che ne solcano le acque. Un tempo rispettati e temuti, oggi stigmatizzati sia dalla cronaca internazionale che dai propri connazionali, i pirati del Corno d'Africa non sono più eroi, ma uomini che lottano per la propria sopravvivenza. Le scene degli assalti alle navi sono state ricostruite con sequenze animate.

Un evento davvero speciale dedicato all'Arno e alle sue storie, domenica 30 novembre (cinema Odeon) ingresso gratuito. Si parte alle ore 11.15 con la proiezione di Firenze, Novembre '66 di Mario Carbone (1966, 23 minuti), storico cortometraggio sull'alluvione a Firenze. Il regista, classe 1924, sarà presente alla proiezione. Nel corto si raccontano i giorni drammatici del novembre 1966: l'arrivo dei primi aiuti dalle città vicine e dei soldati; i danni riportati dal patrimonio artistico, culturale ed economico; l'opera svolta spontaneamente dai giovani, soprattutto alla Biblioteca Nazionale. A seguire la proiezione, in prima nazionale, di Maldarno di Duccio Ricciardelli e Tayu Vlietstra (2014, 52'). Il punto di partenza del documentario è l'Arno, il fiume a cui Firenze deve tutto, sua linfa vitale, in antichità principale mezzo di trasporto poi forza motrice delle sue industrie. Ma è anche un simbolo della città, con i suoi ponti, gli edifici e le strade che lo costeggiano, "i Lungarni". Maldarno racconta un legame profondo, una "malattia" che lega intimamente i fiorentini al loro fiume.

Sono ventuno i documentari in concorso (lunghi, medi e corti: tutti inediti in Italia) che saranno giudicati dalla giuria internazionale, formata da Peter Mettler (Canada); Martin Pawley (Spagna) e Ann Carolin Renninger (Germania) e dal pubblico del festival. La selezione mette in evidenza la ricchezza di temi e la varietà di stili che caratterizzano il documentario contemporaneo. I film spiccano per l'originalità degli argomenti trattati e per l'impronta personale che ciascun autore ha saputo imprimere al racconto. La Giuria Internazionale assegnerà i seguenti premi: premio al miglior lungometraggio (euro 8.000); premio al miglior mediometraggio (euro 4.000); premio al miglior cortometraggio (euro 2.500) e la Targa "Gian Paolo Paoli" al miglior film etno-antropologico. I cortometraggi concorso saranno inoltre premiati dalla giuria degli studenti della Syracuse University in Florence che ha messo in palio un premio di euro 1.000. Tutti i film concorrono al premio "MYmovies.it - Il cinema dalla parte del pubblico" che, grazie alla collaborazione con MYmovies.it, verrà attribuito dagli spettatori tramite votazione con SMS.

Lo scrittore Erri De Luca sul set de Il turno di notte lo fanno le stelle
Lo scrittore Erri De Luca sul set de Il turno di notte lo fanno le stelle

Sette i documentari italiani, tutti in anteprima italiana, presentati nella sezione Panorama. Oltre ai registi ospiti al festival sarà presente anche Erri De Luca, autore di Alberi che camminano (02/12), insieme al regista Mattia Colombo. Il documentario indaga il rapporto antico che lega l'uomo al legno: materia del fare, del costruire. Tra i protagonisti Mauro Corona e il musicista Gabriele Mirabass. SmoKings (29/11) di Michele Fornasero racconta "la politica industriale" dei fratelli Messina che, dopo aver guadagnato milioni vendendo online sigarette a basso costo in tutto il mondo hanno deciso di aprire una fabbrica alla periferia di Torino per contrastare a viso aperto le multinazionali del tabacco. Gesù è morto per i peccati degli altri (03/12) di Maria Arena raccoglie le testimonianze di alcuni transessuali che si prostituiscono per le strade di San Berillo, storico quartiere di Catania. Il film è una testimonianza di come vendere il proprio corpo si possa conciliare con la spiritualità e con la fede più fervente. I Want to See the Manager di Hannes Lang (01/12) propone un'accurata indagine sulla condizione economica e umana del nostro pianeta in sette episodi (quello italiano è ambientato a Pompei). Il diario di Felix, opera prima di Emiliano Mancuso (30/11), fotografo dell'agenzia Contrasto, che ha filmato per un anno la vita quotidiana in una casa famiglia (Casa Felix, nel quartiere di Torrespaccata, a Roma) per raccontare le vite dei ragazzi che la abitano. Il cerchio perfetto di Claudia Tosi (05/12) ci conduce con delicatezza dentro un hospice tra le colline emiliane per incontrare alcuni malati terminali e raccontarci la loro condizione esistenziale. L'albero di trasmissione, opera prima di Fabrizio Bellomo (04/12), ruota attorno alla famiglia Ciliberti, una famiglia di inventori che - generazione dopo generazione - si trasmette la capacità di inventare e realizzare congegni meccanici, motori, opere d'arte, realizzati con materiali di riciclo. Per informazioni: www.festivaldeipopoli.org.