Festival dei Popoli 2013: da Wikileaks alla Moby Prince

Ricchissimo il programma della rassegna dedicata al cinema documentario che si terrà a Firenze dal 30 novembre al 7 dicembre.

Tutti i segreti rivelati dall'organizzazione di Julian Assange nel documentario d'inchiesta We Steal Secrets: the Story of Wikileaks, firmato dal premio Oscar Alex Gibney; Centoquaranta. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello, sulla drammatica vicenda del traghetto Moby Prince, un disastro in cui persero la vita 140 persone. E poi l'Ilva di Taranto e la Puglia di oggi visti attraverso gli occhi di Cecilia Mangini, la maggiore documentarista italiana che ritorna al cinema con In viaggio con Cecilia, co-diretto insieme a Mariangela Barbanente; le restrittive leggi sulla procreazione in Cina in Mothers di Xu Huijing; la "lezione di regia" di un protagonista del cinema europeo come Marcel Łoziński (cui il festival dedica la retrospettiva) in Anything Can Happen. Questi i documentari che inaugurano la prima giornata del 54/o Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario, il 30 novembre, al cinema Odeon di Firenze. Il festival proseguirà fino al 7 dicembre anche allo Spazio Alfieri, all'Istituto Francese e all'auditorium di Sant'Apollonia. Il festival, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, presenta un programma composto da 100 documentari provenienti da tutto il mondo. La manifestazione si svolge nell'ambito della "50 giorni di cinema internazionale a Firenze" coordinata da FST - Fondazione Sistema Toscana.

L' anteprima del 54° Festival dei Popoli si terrà il 29 novembre al cinema Odeon con la proiezione a ingresso libero di Educazione affettiva, di Federico Bondi e Clemente Bicocchi (Italia, 2013). Nel documentario si raccontano gli ultimi giorni di scuola alla quinta elementare della "Pestalozzi". La classe si domanda cosa succederà dopo. L'inaugurazione ufficiale del 54/o Festival dei Popoli si terrà il 30 novembre, alle 21.30, al cinema Odeon, con la prima italiana di We Steal Secrets: the Story of Wikileaks di Alex Gibney, premio Oscar per il documentario. Il regista ricostruisce con accuratezza giornalistica la storia del portale Wikileaks che, fondato da Julian Assange. riceve in modo anonimo, grazie a un dropbox protetto da un sistema di cifratura, documenti segreti (militari, industriali, bancari) e li pubblica sul sito. Il film segue la controversa parabola di Assange in parallelo con le vicende di Bradley Manning, militare dalla carriera brillante che ha trafugato migliaia di documenti dai server militari e diplomatici USA ed è stato accusato di reati contro la sicurezza nazionale.

Il festival intercetta l'estrema varietà stilistica del miglior cinema documentario nel Concorso internazionale, che propone 24 film, così suddivisi: 8 lungometraggi, 8 mediometraggi e 8 cortometraggi, tutti inediti in Italia. Le nuove tendenze del cinema italiano trovano spazio nella sezione Panorama dedicata alle produzioni più recenti, 7 film, tra cui 5 in prima mondiale. Il Festival dedica un'ampia retrospettiva (forte di 34 titoli), intitolata "Father & Son: un viaggio nel cinema" e curata da Silvio Grasselli e Vittorio Iervese, a Marcel Łoziński e Paweł Łoziński, padre e figlio, entrambi da annoverare tra gli autori più rappresentativi del cinema polacco. Études sur une ville è una sezione curata da Claudia Maci interamente dedicata a Parigi, città che da sempre è fonte di ispirazione della settima arte. Tra i 14 film (tra cui numerose rarità degli anni '20) da segnalare il cine-concerto di Études sur Paris, unica opera conservata del cineasta d'avanguardia André Sauvage che sarà accompagnata dal vivo dai Quatuor Prima Vista, quartetto d'archi proveniente da Parigi che eseguirà una partitura originale composta da Baudime Jam. Domenica 1 dicembre: tra gli eventi speciali Hélio Oiticica di Cesar Oiticica Filho su uno dei più eclettici ed innovativi artisti di arte contemporanea che il Brasile abbia mai prodotto. Allo Spazio Alfieri si parlerà delle condizioni dei 150 minatori della Carbosulcis in Dal Profondo di Valentina Pedicini, fresco vincitore del Festival di Roma nella sezione documentari. In seconda serata la proiezione di Let The Fire Burn, di Jason Osder, alla presenza del giornalista Paolo Bertella Farnetti (autore di Pantere nere. Storia del mito del Black Panther Party). Il documentario racconta del movimento per la liberazione dei neri d'America, il MOVE, fondato a Philadelphia nel 1972. Lunedì 2 dicembre, in concorso internazionale, Giovanni Cioni presenta Per Ulisse, girato a Firenze al centro di socializzazione Progetto Ponterosso. Allo Spazio Alfieri la prima mondiale di EU013 - L'ultima frontiera di Alessio Genovese, girato all'interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani (CIE). Martedì 3 dicembre, il ciné-concert Etudes sur Paris (1928), di André Sauvage accompagnato dal vivo dai Quatuor Prima Vista, mentre Ciò che mi nutre mi distrugge di Ilaria de Laurentiis e Raffaele Brunetti segue con delicatezza il percorso terapeutico di quattro giovani donne che combattono contro bulimia e anoressia. Mercoledì 4 dicembre è il giorno di Elvis Costello: Mystery dance di Mark Kidel, sul celebre genio della musica pop-rock, di Abu Haraz di Maciej J. Drygas su una diga costruita sul Nilo e lo stravolgimento che avrà sulle abitudini di un villaggio arcaico e di Aishiteru My Love di Stefano Cattini sul valore didattico del teatro nelle scuole. Giovedì 5 tocca a Chimeras di Mika Mattila, sul gigante dell'arte contemporanea cinese Wang Guangyi, e a Lisola di Matteo Parisini, un tuffo negli anni '70 attraverso la storia di una "comune" a Sassomarconi.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 7 dicembre, al cinema Odeon, alle ore 21.00. A seguire una "serata blues" con due film in programma. The Blues Accordin' to Lightnin' Hopkins di Les Blank (USA, 1970, 30') potente ritratto del grande bluesman texano Lightnin' Hopkins e uno dei capolavori di Les Blank, cineasta cui il Festival dei Popoli tributa un omaggio a pochi mesi dalla scomparsa. This Ain't No Mouse Music di Chris Simon e Maureen Gosling è dedicato all'icona della musica etnica Chris Strachwitz (fondatore della Arhoolie Records). Il film ci conduce in uno scatenato viaggio musicale dal Texas a New Orleans alla ricerca dell'anima musicale dell'America.