I giudizi tranchant di Paul Schrader su Facebook sono diventati un appuntamento fisso. Stavolta il regista si è accostato a un mostro sacro come Stanley Kubrick, concedendo una re-visione a un film che non ha mai apprezzato del tutto come Eyes Wide Shut. E il giudizio si conferma negativo, tanto da bollare la pellicola come una "folle terra di festini erotici senza senso".
"Questa settimana, Paul Schrader si è rivolto a Facebook per rivisitare Eyes Wide Shut, spinto dalla nuova ristampa di Criterion, e non gli è piaciuto molto. Ciò che sorprende di più è quanto le sue critiche sembrino fraintendere ciò che Stanley Kubrick stava effettivamente facendo con il suo ultimo film" scrive World of Reel riguardo alla recensione apparsa sul social media.
Perché Paul Schrader non ama Eyes Wide Shut?
"Ho guardato la riedizione di Criterion per vedere se la mia opinione (non positiva) fosse cambiata nel tempo" ha scritto Schrader. "La prima ora è brillante, dialoghi taglienti, interpretazioni di prim'ordine di Kidman e Cruise. Dopodiché, sprofonda nella follia di una folle terra di festini erotici in stile Bosch Imperiale. Dopo un'altra mezz'ora, Eyes Wide Shut prova a raddrizzarsi, ma non ci riesce. È come se qualcuno cercasse di convincerti che qualcosa di illogico abbia senso solo per farlo sembrare ancora più folle. Gli extra di Criterion fanno un gran parlare di come Kubrick abbia ricostruito New York, ma anche questo sembra falso: extra sbagliati, linguaggio del corpo, illuminazione stradale".
L'opinione di Paul Schrader, che non è nuovo a critiche, sembra concentrarsi sugli aspetti più realistici del film di Stanley Kubrick, come la rappresentazione di New York, senza tener conto della valenza metaforica che la città e il plot assumono nell'opera del regista fino a trasfigurarsi per diventare altro e mostrare le ansie e gli incubi di un matrimonio - quello di Tom Cruise e Nicole Kidman - che sta deragliando sia nella finzione che nella realtà.
World of Reel ricorda che si tratta di un lavoro dell'anziano Kubrick "completamente indifferente al ritmo moderno, alla chiarezza narrativa o al desiderio di rassicurare il pubblico. Il film si snoda con arrogante sicurezza, sfidando lo spettatore ad arrendersi al suo ritmo piuttosto che pretendere spiegazioni. In un'epoca sempre più ostile all'ambiguità, questo basta a rendere il film radicale".