E.T. L'Extraterrestre, Steven Spielberg si pente di aver tolto le pistole dal film: "È stato un errore"

Secondo Steven Spielberg nessun film dovrebbe essere rivisto per gli standard odierni, ecco perché si pente della scelta di aver eliminato le armi da E.T. L'Extraterrestre.

E.T. L'Extraterrestre, Steven Spielberg si pente di aver tolto le pistole dal film: 'È stato un errore'

Steven Spielberg si è pentito di aver eliminato tutte le armi presenti in E.T. L'Extraterrestre, editando il film per adeguarlo a una moderna sensibilità. Nel corso del Time 100, il regista ha ammesso di essersi pentito delle modifiche al suo classico del 1982, eliminando le armi impugnate dalla polizia in una scena per il 20° anniversario del film. Spielberg ha rimpiazzato le armi da fuoco con walkie talkie, ma ora rimpiange la scelta spiegando che "nessun film dovrebbe essere rivisto per gli standard odierni".

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"È stato un errore", ha detto Spielberg, come riporta Variety. "Non avrei mai dovuto farlo. E.T. L'Extraterrestre è un prodotto della sua epoca. Nessun film dovrebbe essere rivisto sulla base degli standard odierni, né volontariamente né per obbligo".

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Il regista ha proseguito: "E.T. conteneva una scena gli agenti federali si stavano avvicinando ai bambini con le armi da fuoco spianate, ho pensato che avrei cambiato le pistole in walkie talkie... Gli anni sono passati e ho cambiato le mie opinioni. Non avrei mai dovuto modificare gli archivi del mio lavoro e non consiglio a nessuno di farlo. Tutti i nostri film sono una sorta di segnale di dove eravamo quando li abbiamo realizzati, com'era il mondo e cosa stava accadendo quando abbiamo pubblicato quelle storie. Quindi mi dispiace davvero di aver cancellato un aspetto importante".

Steven Spielberg ha, inoltre, criticato la scelta di epurare le opere di Roald Dahl e Ian Flerming da termini razzisti, sessisti o offensivi.

"Nessuno dovrebbe mai provare a togliere il cioccolato a Willy Wonka! Mai!" ha scherzato, aggiungendo poi: "Per me è sacrosanto. È la nostra storia, è il nostro patrimonio culturale. Non credo nella censura".