Eric Dane ha annunciato di essere affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica), ma ha rassicurato fan e colleghi: "Tornerò sul set di Euphoria la prossima settimana". Nonostante la malattia, infatti, l'interprete del cupo e controverso Cal Jacobs nella serie HBO ha confermato il suo impegno nelle riprese della terza stagione di Euphoria, in partenza il 14 aprile.
La diagnosi di SLA: un duro colpo per Eric Dane

In un'intervista a People, Eric Dane ha condiviso pubblicamente la diagnosi: "Mi è stata diagnosticata la SLA. Sono grato di avere accanto la mia famiglia mentre affrontiamo questo nuovo capitolo. Mi sento fortunato a poter continuare a lavorare". L'attore, indimenticabile interprete del Dottor Bollore (Mark Sloan) in Grey's Anatomy, ha anche chiesto rispetto e privacy per sé e i suoi cari in questo momento delicato.
La SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva e al momento incurabile, che compromette la capacità di muoversi, parlare e respirare. La diagnosi è stata quindi un duro colpo per Dane che però ha scelto di affrontarla con forza e coraggio. In primis non abbandonando il set della attesissima terza stagione di Euphoria, mantenendo fede al suo ruolo nella celebre serie creata da Sam Levinson.
Il ritorno in Euphoria e il destino di Cal Jacobs

Nella terza stagione di Euphoria, Eric Dane tornerà a interpretare Cal Jacobs, il severo padre di Nate (Jacob Elordi). Dopo il controverso arco narrativo della seconda stagione, l'attore aveva anticipato a Variety che il suo personaggio andrà incontro a una trasformazione: "Ci sarà redenzione per Cal. Non lo giudico, è una trappola per qualsiasi attore. Ma sapevo che ci sarebbe stato un momento di verità".
Le riprese della nuova stagione sono iniziate a gennaio e vedranno coinvolti anche Zendaya e Sydney Sweeney, confermate nel cast insieme a Elordi. Il ritorno di Dane sul set quindi, nonostante la diagnosi di SLA, diventa un autentico messaggio di determinazione per tutti coloro che soffrono di questa infida malattia, oltre che un simbolo dell'amore per il suo mestiere di attore.