Una madre affascinante, ma ingombrante per Edoardo Pesce nella clip esclusiva di El Paraiso, intensa pellicola di Enrico Maria Artale che, dopo il passaggio a Venezia 2023, arriva finalmente nei cinema il 6 giugno distribuito da I Wonder Pictures.
La clip esclusiva mostra l'affetto (a tratti morboso) della spumeggiante madre di Julio Cesar (Edoardo Pesce), interpretata da Margarita Rosa De Francisco, che accudisce fino all'eccesso il figlio quarantenne impedendogli qualsiasi autonomia.
Acclamato a Venezia 2023, dove ha conquistato il Premio Orizzonti per la Miglior Sceneggiatura andato ad Enrico Maria Artale e il Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione Femminile a Margarita Rosa De Francisco, El Paraiso ha vinto anche il Premio Arca - Cinema Giovani come Miglior Film Italiano a Venezia, votato da una giuria di giovani tra i 18 e i 26 anni, ed è stato presentato in numerosi festival in tutto il mondo, tra cui quelli di Santa Barbara, Haifa, San Paolo.
El Paraiso è una produzione Ascent Film, Young Films con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere, Andrea Paris, Carla Altieri, Roberto De Paolis.
El Paraiso, Edoardo Pesce: "La storia è nata da una strana immagine che mi ha invaso la mente"
Di cosa parla El Paraiso
Julio Cesar ha quasi quarant'anni e vive ancora con sua madre, affascinante colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un'esistenza ai margini vissuta con amore, ma opprimente, il cui equilibro precario rischia di andare in crisi con l'arrivo di Ines, giovane colombiana reduce dal suo primo viaggio come "mula" della cocaina.
Scoprite la nostra recensione di El Paraiso. "Il film è una storia d'amore tra una madre e un figlio, una tragedia colorata che affonda i propri eroi nelle sfumature cangianti dei loro umori più intimi, nella delicatezza e nella violenza" afferma il regista. "È il racconto quasi mitologico di un legame basato sul sangue che ho tentato di sottrarre al giudizio, senza voler stabilire se ciò che unisce profondamente i due protagonisti sia un atto di amore, più forte delle convenzioni sociali, o un atto psichico disfunzionale che dimostra l'impossibilità di accettare una naturale separazione. Possiamo davvero tracciare una linea che distingua amore e follia, la forza irriducibile del sentimento dalla paura profonda di restare soli per sempre?"