Il finale di El Camino: Il film di Breaking Bad inizialmente era diverso da quanto abbiamo visto sullo schermo, svela Aaron Paul. Una notizia che non stupisce, dato che per un prodotto del genere, basato su una serie amatissima, è importante assicurarsi che la conclusione non deluda, ragion per cui Vince Gilligan ha contemplato diverse alternative. Quella descritta da Paul non di discosta radicalmente da ciò che abbiamo avuto modo di vedere su Netflix, ma avrebbe dato un sapore diverso alle immagini di commiato. Attenzione, seguono spoiler !
Alla fine del film - - di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione di El Camino: Il film di Breaking Bad - Jesse Pinkman (Aaron Paul), con l'aiuto di Ed Galbraith (Robert Forster), arriva in Alaska e si appresta a fuggire, dotato di una nuova identità e della chance di lasciarsi alle spalle un mondo di droga e sofferenza. Prima di allontanarsi in macchina, Jesse affida a Ed una lettera, di cui intravediamo il destinatario: Brock Cantillo, il bambino di cui lui si era preso cura nelle ultime stagioni di Breaking Bad, e che Walter White avvelenò nella quarta annata per spingere Jesse con l'inganno a uccidere Gus Fring.
In un'intervista, Aaron Paul ha svelato che inizialmente avremmo appreso i contenuti della missiva: "È stata la prima cosa che Vince Gilligan ha scritto quando ha iniziato a lavorare al copione. La prima stesura finiva con Jesse che guida e la voce fuori campo che legge la lettera." Quel dettaglio è stato omesso, mostrando semplicemente Pinkman alla guida, dopo un breve flashback dedicato alla sua relazione con la defunta Jane Margolis. Paul ha anche rivelato che, a prescindere dalla realizzazione del film, il finale di El Camino: Il film di Breaking Bad corrisponde più o meno a come lui aveva immaginato il destino di Jesse dopo la conclusione dello show: "Nella mia testa finiva sempre con l'Alaska. L'ho sempre immaginato lì, in mezzo alle montagne, forse innamorato e in ogni caso dedito al lavoro manuale e con il naso pulito."