Due uomini e mezzo, Charlie Sheen ripensa al licenziamento: “Non doveva andare così”

Charlie Sheen ha parlato degli errori commessi dieci anni fa sul set di Due uomini e mezzo, che portarono al suo licenziamento.

Charlie Sheen e Jennifer Bini Taylor in una scena dell'episodio Whipped Unto the Third Generation della serie Due uomini e mezzo
Charlie Sheen e Jennifer Bini Taylor in una scena dell'episodio Whipped Unto the Third Generation della serie Due uomini e mezzo

Charlie Sheen ha parlato degli errori commessi dieci anni fa sul set di Due uomini e mezzo, che portarono al suo licenziamento. Intervistato da Yahoo! Entertainment, l'attore ha affermato di non essere particolarmente divertito dal fatto che la gente continui a citare le sue sfuriate di inizio 2011: "La gente mi dice 'Ehi, amico, è stato uno spasso vedere quei momenti, farne parte, sostenerli e farla pagare ai potenti.' Il mio pensiero è 'Sì, grandioso, sono felice di aver barattato la pensione anticipata per un cazzo di hashtag'."

Due uomini e mezzo: Il lungo, autoironico addio

Due uomini e mezzo: Charlie Sheen, Tricia Helfer e Jennifer Bini Taylor nell'episodio The Moustache Attachment
Due uomini e mezzo: Charlie Sheen, Tricia Helfer e Jennifer Bini Taylor nell'episodio The Moustache Attachment

Charlie Sheen è stato licenziato da Due uomini e mezzo il 7 marzo 2011, mentre erano in corso le riprese dell'ottava stagione (i sei episodi rimanenti furono cestinati, e Ashton Kutcher divenne il nuovo protagonista nella quattro annate finali dello show). All'epoca era l'attore più pagato del piccolo schermo, con un cachet di due milioni di dollari a episodio (quindi una quarantina di milioni a stagione), ma anche segnato da problemi giudiziari legati ad accuse di violenza domestica e la piaga sempiterna della tossicodipendenza. Decise di disintossicarsi a casa propria, e da lì nacquero i video deliranti con la frase a effetto "Winning" e gli attacchi personali nei confronti del creatore della serie Chuck Lorre. Nell'intervista ammette di aver sbagliato, a partire dal momento in cui rifiutò di farsi scortare dal jet della Warner Television per andare in una clinica: "C'erano all'incirca 55 modi per affrontare la cosa, e io scelsi la soluzione numero 56. La mia crescita personale dopo tutto quel casino deve iniziare con il riconoscere il mio ruolo in tutto ciò, ed era un ruolo disperatamente puerile."

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Charlie Sheen chiude con la speranza che gli hashtag basati sui suoi problemi personali finiscano per sparire col passare del tempo: "Se per loro significa davvero qualcosa e ci sono arrivati tramite me, ben venga. Ma ho fede nel fatto che ciò che sarà il terzo atto della mia carriera possa oscurare tutto ciò e portare la gente a celebrarmi per quello che faccio davvero per guadagnarmi da vivere."