Dopo Wicked - Parte 2, l'Egitto mira ad aumentare più produzioni straniere

L'Egypt Film Commission accelera per trasformare l'Egitto in hub delle grandi produzioni internazionali. Dopo Fountain of Youth, Wicked: For Good, Inheritance e il video di MrBeast, nuove collaborazioni e incentivi mirano ad attirare sempre più set stranieri nel Paese.

Una foto dell'Egitto

Negli ultimi anni l'Egitto sembra essere uscito dal perimetro delle cartoline turistiche per tornare, con forza crescente, nel linguaggio del cinema globale. E dietro questa rinnovata attrattiva non c'è casualità, ma una strategia precisa che punta a trasformare il territorio in un grande set planetario.

L'ondata di produzioni che cambia il volto dell'Egitto

La risposta più evidente alla domanda "perché l'Egitto, ora?" è nelle immagini. Guy Ritchie ha scelto le Piramidi di Giza per girare Fountain of Youth, Neil Burger ha trasformato Il Cairo in una scacchiera di spionaggio per Inheritance, Jon M. Chu ha portato Wicked - Parte 2 nel deserto bianco per quattro giorni di riprese, mentre MrBeast ha passato "100 ore dentro le Piramidi" con uno speciale realizzato con accesso esclusivo garantito dall'Egypt Film Commission. L'effetto misurabile? 43 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore e oltre 200 milioni su YouTube nel corso delle settimane.

Wicked For Good Ariana Grande
Wicked: For Good, una scena con Ariana Grande

Le società locali che hanno gestito le produzioni - ASAP Productions, Hama Film Productions, Misr International Films e Filmedia LLC - sono ormai nomi ricorrenti nei crediti delle major. Non è un caso che ASAP abbia curato una parte della prima stagione della serie Paramount The Agency girata al Cairo nel 2024, e che Ahmed Kardous, CEO di Filmedia, sottolinei: "Siamo immensamente riconoscenti a Universal per la loro fiducia e il loro supporto" aggiungendo che l'azienda è in trattative per altri progetti internazionali. Parallelamente, Ahmed Badawi, managing director della EFC, rivendica i risultati: "Questo slancio riflette i paesaggi storici senza eguali del Paese, scenari urbani diversificati e servizi produttivi altamente qualificati."

Con oltre 90 produzioni straniere assistite dal 2019, l'Egitto è passato dal ruolo di location "speciale" a quello di territorio strategico per il cinema globale, con un'identità visiva che resta iconica ma che oggi si presta anche ad action, thriller, fantasy e prodotto digitale high-impact.

Strategia nazionale e incentivi

L'obiettivo, dichiarato e istituzionale, è chiaro: espandere la presenza cinematografica internazionale per aumentare la visibilità globale del patrimonio culturale egiziano. Le riprese di Jurassic World: Dominion nel 2020 erano state un primo segnale, oggi parte di una traiettoria definita che si muove in parallelo alle grandi inaugurazioni culturali del Paese, come l'apertura del Grand Egyptian Museum da un miliardo di dollari.

Wicked For Good Scena
Wicked: For Good, una scena del film

Il fulcro operativo è l'EMPC, Egyptian Media Production City: 2 milioni di metri quadrati di studi, backlot e infrastrutture, la più grande realtà produttiva del Medio Oriente. Qui è già attivo un cashback del 30% sulle spese in loco, mentre l'EFC sta negoziando incentivi aggiuntivi per favorire anche le riprese fuori dagli studi. L'obiettivo è rendere l'Egitto una "one-stop shop" per le produzioni, dalle autorizzazioni alle location fino alla collaborazione con le linee produttive locali.

Il paese sta inoltre rafforzando l'asse internazionale con l'Asia e l'Africa tramite accordi con Ory Group, l'African Film Finance Forum e nuove collaborazioni esplorate in India. A dimostrarlo arrivano produzioni come il reality coreano Hit and Miss Tour 3 e il film cinese Welcome to Dragon Restaurant, accanto alla serie belga The Big Fuck-Up e al documentario Treasure Hunters: On the Tracks of Khufu.

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Oggi l'Egitto non si limita a ospitare le riprese: si sta proponendo come spazio narrativo. Che si tratti di cinema, serie, streaming o format digitali pensati per raggiungere miliardi di visualizzazioni, il Paese vuole diventare non solo set, ma simbolo.