Disney è stata citata in giudizio dallo studio legale Morgan & Morgan per l'uso del Topolino di Steamboat Willie, entrato nel pubblico dominio nel 2024. La causa mette in discussione i confini tra copyright, marchi registrati e memoria culturale condivisa.
Topolino in tribunale
Il cuore della contesa nasce dallo spot pubblicitario di 37 secondi ideato dallo studio Morgan & Morgan, in cui il Topolino di Steamboat Willie guida una barca che finisce per scontrarsi con l'auto di Minni. Quest'ultima, a seguito dell'incidente, telefona allo studio legale, mentre all'inizio e alla fine del filmato compare un avvertimento chiaro: "Disney non ha approvato questo contenuto".
Una trovata ironica che però non ha strappato un sorriso agli avvocati della casa di Burbank. Il nodo giuridico risiede nell'interpretazione dei diritti d'autore e dei marchi registrati. Se da un lato il cartone animato del 1928 è entrato nel pubblico dominio dal 2024, dall'altro Disney sostiene ancora una protezione tramite i marchi e tramite le successive versioni del personaggio, più moderne e a colori.
Lo studio legale accusa l'azienda di una strategia aggressiva e di un silenzio eloquente: la "mancanza di un rifiuto esplicito di intraprendere azioni legali" contro di loro, come riportato dal documento depositato in Florida.
Il contenzioso non è un fulmine a ciel sereno. Già lo scorso luglio Disney aveva intentato una causa contro l'azienda di gioielli Satéur per l'uso del Topolino di Steamboat Willie su alcuni prodotti di bassa qualità, sottolineando che eventuali lamentele dei clienti avrebbero potuto "danneggiare la reputazione del marchio".
Una posizione coerente con la sua linea storica: dalla metà del Novecento in poi, la società ha spinto più volte per l'estensione dei termini di copyright, riuscendo a ritardare per decenni l'ingresso del corto del 1928 nel pubblico dominio.
Un'icona tra dominio pubblico e marchio globale
Il processo in corso diventa dunque un banco di prova su come i tribunali bilanceranno due forze opposte: da un lato il diritto del pubblico a riappropriarsi di opere ormai libere da vincoli di copyright, dall'altro la tutela di un marchio che per Disney non è un semplice logo, ma un ambasciatore universale.

Non a caso l'azienda ha inserito l'immagine di Steamboat Willie persino nella sua sigla d'apertura, un gesto che ribadisce la continuità simbolica e commerciale di Topolino. Intanto, altri soggetti hanno già colto l'occasione di utilizzare questa versione vintage.
Basti pensare al pupazzo utilizzato nel programma satirico Last Week Tonight with John Oliver, oppure al film horror Screamboat del 2025, che ha reinterpretato il celebre roditore in chiave grottesca. Disney osserva con attenzione, consapevole che ogni nuovo utilizzo potrebbe ridisegnare i confini della percezione collettiva del personaggio.